EUROPEI – Nove partite in quattro giorni: Israele prova a qualificarsi

La nazionale israeliana di calcio non è mai riuscita a qualificarsi alla fase finale di un Europeo. Potrebbe farcela nei prossimi giorni, in uno dei momenti più difficili nella storia del paese. Quattro partite nell’arco di nove giorni daranno il responso: Kosovo in trasferta (stasera), Svizzera (15 novembre) e Romania (18 novembre) “in casa” e poi un’ultima trasferta ad Andorra (21 novembre). “In casa” tra virgolette, perché a causa del conflitto con Hamas la scelta della Uefa – che già aveva rinviato le sfide con Svizzera e Kosovo – è stata quella del campo neutro in Ungheria. Si qualificano agli Europei le prime due di ogni girone. Per il momento la situazione del raggruppamento I è questa: Romania in testa con 16 punti in otto partite giocate, seguita da Svizzera a quota 15 (7), Israele a 11 (6), Kosovo a 7 (7), Bielorussia a 6 (8) e Andorra fanalino di coda con due punti (8). Non sembra a rischio per Israele il terzo posto che garantirebbe almeno lo spareggio con un’altra terza classificata. Ma la possibilità di arrivare tra le prime due è concreta, soprattutto se stasera arriveranno i tre punti in Kosovo. Israele potrebbe allora mettere paura a Romania e Svizzera, accreditandosi come terza pretendente alla qualificazione diretta. La speranza in ogni caso è che non si rivedano scene poco edificanti come quella di giovedì sera a Cipro, nella partita di Europa League tra Maccabi Haifa e Villareal, con due giocatori del club spagnolo – il franco-algerino Aissa Mandi e lo spagnolo di origini marocchine Ilias Akhomach – che hanno rifiutato di partecipare al minuto di silenzio in ricordo dei cittadini israeliani assassinati da Hamas.