ITALIA-ISRAELE
Gazzo: I Comuni italiani
adottino i kibbutz attaccati

A ottobre era in programma il vertice intergovernativo tra Israele e Italia a Gerusalemme. Il primo da dieci anni a questa parte. Sarebbe stata l’occasione per siglare nuovi accordi economici, culturali e scientifici tra i due paesi. “Come Federazione delle Associazioni Italia Israele avremmo discusso al congresso nazionale di novembre questi accordi e lavorato per promuoverli. Invece il 7 ottobre ha cambiato tutto. È iniziata una guerra e il vertice è saltato”, spiega a Pagine Ebraiche Bruno Gazzo, presidente della Federazione. Al congresso il tema oggi sul tavolo è il conflitto: da come esprimere in maniera concreta la solidarietà a Israele, al contrasto del pregiudizio antisemita emerso nelle manifestazioni filopalestinesi. “La Federazione e le singole associazioni si sono adoperate subito per dare un segnale a Israele. Dopo i massacri di Hamas abbiamo chiesto ai sindaci di esporre la bandiera israeliana o di illuminare le sedi dei comuni in segno di vicinanza allo stato ebraico. In molti hanno accolto il nostro input”.
La sensibilizzazione dei Comuni è poi proseguita con un’altra richiesta: “Adottare le comunità segnate dalle stragi di Hamas, come il kibbutz di Be’eri o Nahal Oz”. Il progetto è in una fase iniziale. “Diversi sindaci hanno recepito il nostro invito, ma devono ancora discuterne in consiglio”. La Federazione sta anche mettendo a punto una raccolta fondi, in collaborazione con il Keren Hayesod da destinare alle comunità colpite. “Ne daremo poi tutti i dettagli”, afferma Gazzo. In queste settimane intanto ogni associazione “si è impegnata a contrastare e denunciare gli eventi organizzati a favore di Hamas. Abbiamo poi stampato i volantini con i volti dei rapiti, attaccandoli nelle diverse città per sensibilizzare l’opinione pubblica”. Un impegno che la Federazione vorrebbe legare, sul lungo periodo, anche alle celebrazioni del Giorno della Memoria. “Per il prossimo 27 gennaio chiediamo siano invitati a parlare in Italia i sopravvissuti ai massacri di Hamas, creando spazi di approfondimento per ascoltare le loro testimonianze e spiegare l’antisemitismo del terrorismo islamista”. Per Gazzo è necessario “collegare la storia di oggi con la memoria di ieri”. La presidente Ucei Noemi Di Segni ha portato il saluto dell’Unione al congresso della Federazione: “Siete in queste settimane i soggetti più importanti su cui Israele può contare, oltre ovviamente a sé stessa”.