CALCIO – Kosovo batte Israele
ma il Bayern Monaco vince in solidarietà

“Faremo tutto il possibile per vincere questa partita e portare un po’ di felicità alla nostra gente”, aveva promesso alla vigilia l’allenatore della nazionale d’Israele di calcio Alon Hazan. Sulla carta sembrava un’impresa possibile, soprattutto perché di fronte c’era il non insormontabile Kosovo. Ma vuoi la trasferta “calda” in uno stadio non troppo accogliente come quello di Pristina, vuoi la mancanza di allenamento nelle gambe di molti calciatori, alla fine a prevalere sono stati i padroni di casa per 1 a 0. Complicando così non poco il cammino della squadra israeliana per la qualificazione diretta agli Europei del prossimo anno. Prima del calcio d’inizio, toccante il pensiero rivolto agli oltre 230 civili israeliani ostaggi nelle mani di Hamas. Durante l’esecuzione dell’inno, purtroppo fischiato da alcuni tifosi kosovari, gli atleti della squadra israeliana hanno mimato il simbolo del mezzo cuore: fino al ritorno a casa dei rapiti, il cuore della squadra resterà spezzato in due.
Ben più accogliente si è rivelato lo stadio del Bayern Monaco, che ha applaudito una delegazione di familiari degli ostaggi ospite nel fine settimana del club bavarese. A ciascun familiare la dirigenza della squadra campione di Germania ha donato una maglietta personalizzata, con sopra impressi i nomi dei rapiti e lo slogan “Bring them home”.