FRANCIA – Rav Korsia: Marcia
contro antisemitismo
vittoria su indifferenza

Non solo a Parigi, ma anche nel resto del paese, molte migliaia di francesi hanno sfilato nei cortei contro l’antisemitismo. Tra loro c’erano anche alcuni ebrei italiani, in Francia per motivi di studio o lavoro. “Ieri mi trovavo a Strasburgo. Per fortuna si è svolto un corteo anche lì, perché esserci a Parigi non mi sarebbe stato possibile con orari e spostamenti”.
Gadiel Liscia, 42 anni, è nato a Firenze ma vive a Parigi ormai da tempo. È chirurgo generale in due ospedali della capitale, uno in centro città, l’altro in piena banlieue. “È stata una bella marcia: tante persone, un clima composto e silenzioso; non c’era nessun simbolo, a parte la bandiera francese”. Liscia spiega di avvertire un inasprimento del clima, un riemergere di tensioni e preoccupazioni tra la collettività ebraica. “Nel quotidiano non ne soffro, ma il timore è costante e si evitano pertanto il più possibile le discussioni. Ho dei colleghi cui hanno strappato la mezuzah dalla porta di casa e ci si ritrova di nuovo a nascondere il Maghen David; la kippah invece non la indosso per strada da almeno nove anni”. È un tema che incide anche sul suo lavoro, in modo più o meno esplicito. “Forse più del 50% dei miei pazienti è musulmano: ho con loro un rapporto straordinario, però è inevitabile porsi domande come: ‘cosa direbbero se sapessero che sono ebreo?’; per loro infatti sono quasi esclusivamente ‘l’italiano’…”. Non ha avuto dubbi da che parte stare Hassen Chalghoumi, l’imam di Drancy e presidente della conferenza degli imam di Francia, che ha annunciato la sua partecipazione al corteo parigino sostenendo che “domenica siamo tutti ebrei”. Soddisfatto per l’esito della marcia si è detto tra gli altri il Gran Rabbino di Francia Haim Korsia, che in una intervista ha dichiarato: “È stato un momento magico, un momento repubblicano. Abbiamo rotto il muro dell’indifferenza”.