LA RIFLESSIONE – Rav Di Porto:
Protetti come la luna

È appena passato Rosh chodesh (il capo mese di) Kislev. Con Chanukkah (la Festa delle luci), che sarà alla fine del mese, quest’anno, più che in passato, avremo modo di ragionare sulla natura della guerra, sull’affermazione della luce e la lotta contro l’oscurità. Nel frattempo possiamo però ragionare su un’altra luce, naturale e riflessa, quella della luna. È noto che la luna sia centrale nella tradizione ebraica. Prima della metà del mese recitiamo la birkat ha-levanà, la benedizione della luna. Si tratta di una tefillà molto suggestiva, nella quale il popolo di Israele viene paragonato alla luna. Come la luna riceve la propria luce dal sole, il popolo di Israele riceve la propria luce da D.o e dalla Torah, per restituirla poi al mondo.Un altro elemento di somiglianza è legato al fatto che la luna, dopo essere apparentemente scomparsa alla nostra vista, torna alla metà del mese al proprio pieno splendore. Allo stesso modo il popolo di Israele, anche nei periodi più bui, può esprimere la certezza che riemergerà, in tutto il proprio splendore. Per questo nella prima parte del mese, in punta di piedi affermiamo, rivolgendoci alla luna, “così come balliamo di fronte a te e non possiamo toccarti, allo stesso modo nessuno dei nostri nemici possa toccarci per arrecarci danno”. In questo drammatico momento, aspettando che il buio venga oscurato definitivamente, non c’è augurio migliore. Chodesh tov!

Rav Ariel Di Porto