MILANO
Ambrogino d’oro ad Andrea Jarach
Premiati anche Silvia Vegetti Finzi e Gariwo

Da anni Andrea Jarach, imprenditore e membro della comunità ebraica di Milano, è impegnato in iniziative per valorizzare la sua città. Dal lavoro editoriale della testata WikiMilano al progetto per il decoro urbano “Angeli del Bello” fino al sostegno delle eccellenze locali tramite l’associazione culturale Milano Loves You. “Sono contento e orgoglioso di quello che ho fatto in quarant’anni di carriera. E sono contento e orgoglioso del riconoscimento che arriva dalla mia città”, spiega Jarach a Pagine Ebraiche, dopo aver ottenuto l’Ambrogino d’oro 2023. “Il premio arriva in un momento molto difficile per chi è vicino a Israele. Io non ho mai nascosto il mio attivismo per lo stato ebraico e per me l’Ambrogino d’oro acquista un valore ulteriore: mostra quanto come ebrei siamo parte del tessuto sociale, quanto siamo cittadini milanesi con le nostre istanze e sensibilità”. Jarach ricorda come l’impegno per Milano sia parte della cultura di famiglia: dal nonno Federico, al padre Guido, imprenditori insigniti dalla città di civiche benemerenze, al fratello Roberto, presidente del Memoriale della Shoah. “Questi riconoscimenti aiutano a contrastare il pregiudizio sul mondo ebraico e la cognizione distorta per cui siamo altro rispetto alla città. Ne siamo parte integrante”, ribadisce Jarach, fondatore di Proedi Editore.
Oltre alle attività a Milano, Jarach presiede l’ente Amici della Ben Gurion University del Negev. “L’università è stata duramente colpita dal conflitto con Hamas. Ci sono state vittime e feriti tra docenti e studenti e le sue attività didattiche sono state bloccate. Per un’accademia è il danno più grande. Noi cerchiamo di sensibilizzare le università italiane e di trovare sostegno per la Ben Gurion”. In quest’ottica, spiega, sono stati nominati in diverse città – Milano, Roma, Trieste, Torino e Venezia – degli ambasciatori che possano “costituire una rete per aiutare l’università israeliana”. Dopo la petizione firmata da migliaia di docenti italiani per il boicottaggio del mondo accademico israeliano Jarach non nasconde una grande amarezza. “Avevo chiesto subito ai rettori di mobilitarsi e invece c’è stato silenzio. Ora capisco perché, ma noi nel nostro piccolo cercheremo di ricucire i rapporti e spiegare l’importanza delle collaborazioni”.
Oltre a Jarach, a ricevere quest’anno l’Ambrogino d’oro sarà Silvia Vegetti Finzi, psicologa e pedagogista, scampata alle persecuzioni razziali e autrice del libro autobiografico “Una bambina senza stella”. Alla Fondazione Foresta dei Giusti Gariwo, che gestisce il Giardino dei Giusti di Milano, verrà conferito l’attestato di civica benemerenza.