GUERRA – 41ESIMO GIORNO
Attacco vicino Betlemme:
tre terroristi eliminati

Questa mattina sei persone sono state ferite, di cui una in modo grave, in un attacco terroristico in Cisgiordania, nei pressi di Betlemme. Un attacco che, nel quarantunesimo giorno della guerra contro Hamas a Gaza, preoccupa le autorità per una possibile escalation. Tre i terroristi palestinesi autori dell’attentato: arrivati a bordo di una Skoda bianca fino al checkpoint “Tunnel”, a sud di Gerusalemme. Con sé avevano due fucili d’assalto M16, due pistole, dieci caricatori, centinaia di proiettili, due asce e uniformi simili a quelle dell’esercito israeliano. Secondo la polizia il loro intento era arrivare nella capitale. “Avevano pianificato un massacro” evitato grazie al posto di blocco, ha spiegato il commissario di polizia Kobi Shabtai. Qui, una volta fermati, i tre hanno iniziato a sparare contro le forze di sicurezza. La risposta è stata immediata e i terroristi sono stati eliminati. Lo Shin Bet li ha identificati come membri di Hamas provenienti da Hebron, nel nord della Cisgiordania, a dimostrazione di come il gruppo del terrore cerchi di ampliare i teatri di scontro. Quello centrale rimane però Gaza, dove Tsahal procede nella distruzione delle infrastrutture di Hamas. I combattimenti sono serrati e dall’inizio dell’operazione via terra sono caduti 51 soldati. Tra gli obiettivi, continua ad essere in queste ore perlustrato l’ospedale al-Shifa, a Gaza City. “Operiamo con la consapevolezza che nell’area del complesso ospedaliero ci sono molte infrastrutture terroristiche ben nascoste”, ha spiegato l’esercito. Le perquisizioni sono mirate e compiute da un edificio all’altro, da un piano all’altro “con discrezione, pazienza e accuratezza”. Oltre ad aver requisito armi e munizioni, i soldati hanno trovato nelle stanze dell’al-Shifa dei computer che contenevano informazioni e filmati relativi ad alcuni dei 239 ostaggi rapiti da Hamas lo scorso 7 ottobre. Sul loro destino si sa poco. I media internazionali parlano di un possibile accordo per il rilascio di alcune decine di persone in cambio di tre giorni di cessate il fuoco, ma mancano conferme ufficiali. A dirsi “leggermente fiducioso” sulla possibile liberazione di alcuni ostaggi è stato in queste ore il presidente Usa Joe Biden. Dopo l’incontro in California con il presidente cinese Xi Jinping, Biden ha parlato in conferenza stampa, ribadendo il suo sostegno all’operazione militare israeliana. “Finirà quando Hamas non avrà più la capacità di uccidere, compiere violenze e fare cose orribili agli israeliani”, ha affermato Biden. Israele, ha aggiunto, ha “l’obbligo di usare la massima cautela possibile nel perseguire i suoi obiettivi”. Tra questi, le missioni legate agli ospedali. Washington ha confermato quanto dichiarato da Gerusalemme: diversi nosocomi di Gaza – soprattutto i tunnel costruiti sotto queste strutture – sono usati da Hamas e Jihad islamica “per nascondere e sostenere le loro operazioni militari e per tenere ostaggi”.