GUERRA – 42ESIMO GIORNO
I funerali di Noa Marciano
Governo invia carburante a Gaza

“Il cuore rifiuta di accettare quanto accaduto. Da quel sabato nero non abbiamo riposo, il nostro dolore è diventato il dolore dello Stato. Abbiamo provato di tutto, 40 giorni in cui abbiamo girato ogni pietra e oggi ti chiediamo perdono: tu ci hai protetto, noi non abbiamo protetto te”. Sono le parole di Adi Marciano nell’ultimo saluto alla figlia Noa, sepolta in queste ore al cimitero di Modi’in. “Nella nostra ultima telefonata il 7 ottobre non hai detto ‘Cosa mi succederà, come sopravviverò?’, ma piuttosto ‘cosa accadrà alle reclute arrivate solo due giorni fa?’. Ecco a cosa pensavi in quei momenti di terrore”, ha ricordato Marciano. La figlia diciannovenne era stata rapita dalla base di Nahal Oz e fino a tre giorni fa era tra i 240 ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. Poi i terroristi hanno diffuso un video in cui si riconosceva il corpo senza vita della soldatessa. Nelle scorse ore l’esercito ha recuperato la salma e la famiglia ha celebrato il funerale. Migliaia le persone presenti in un paese che, a quarantadue giorni dall’inizio del conflitto, si stringe ancora una volta nel lutto.
Nel frattempo l’operazione di Tsahal a Gaza prosegue. Nella notte i soldati hanno sequestrato missili e droni in una postazione militare della Jihad islamica. Ci sono stati inoltre scontri con terroristi di Hamas in una scuola nel nord della Striscia. Oltre ai combattimenti, nell’enclave l’attenzione è sugli aiuti umanitari. Il gabinetto di guerra israeliano ha dato per la prima volta il via libera all’ingresso di camion di carburante a Gaza. Saranno due al giorno e le forniture destinate a strutture Onu e sistemi idrici e fognari. La decisione, spiegano i media locali, è stata presa sulla base delle raccomandazioni di Tsahal e dello Shin Bet e dopo prolungate richieste di Washington. L’azione è volta “a consentire la manutenzione minima necessaria per l’acqua, le fognature e i sistemi sanitari per prevenire pandemie che potrebbero diffondersi in tutta l’area, danneggiando i residenti della Striscia e le nostre forze armate e potenzialmente diffondendosi anche in Israele”, ha spiegato un funzionario israeliano all’emittente Kan. La scelta di aprire ai rifornimenti di carburante è stata criticata da alcuni membri del governo, tra cui i ministri Itamar Ben Gvir (Sicurezza nazionale), Bezalel Smotrich (Finanze) e Miri Regev (Trasporti).