GUERRA – 45ESIMO GIORNO Salgono i caduti mentre il fronte nord si scalda
È stato un fine settimana di duri combattimenti nella Striscia di Gaza. Il bilancio dei soldati israeliani caduti nell’operazione via terra è salito a 66. Tra loro, il sergente maggiore Shachar Fridman, 21 anni. Sabato 7 ottobre il suo plotone era stato portato in elicottero nell’area del festival di Re’im. A piedi avevano iniziato ad avanzare, combattendo tutta la notte i terroristi palestinesi vicino al kibbutz Mefal. All’alba Shachar aveva visto l’entità della strage compiuta da Hamas. Uomini, donne e bambini uccisi. “Mi vengono i brividi quando li ricordo”, aveva spiegato a un giornalista di ynet. Il suo comandante aveva detto chiaramente il primo giorno di guerra: “Sono disposto a morire”. “E lo sono anch’io”, aveva confermato il giovane soldato. “Se mi succede qualcosa, sono pronto a morire per il nostro Paese”. Sabato gli ufficiali sono andati a bussare alla porta della sorella, Sahar Fridman e del marito Michael Sierra, per dare la più triste delle notizie. “Quel bussare che in questo periodo nessuno vorrebbe sentire”, ha raccontato il padre di Michael, Jonathan Sierra, della comunità degli italiani d’Israele. “Sulla porta un ufficiale e un infermiera: Shachar, il fratello di Sahar, un giovane generoso, pieno di energia e buon umore è stato ucciso a Gaza. Non ci sono parole per descrivere l’incredulità e il dolore. Siamo sconvolti”, ha scritto sui social Sierra.
Intanto la guerra è arrivata al suo 45esimo giorno. Non ci saranno cessate il fuoco, ha chiarito Israele, se non in cambio della liberazione di un significativo numero dei 239 ostaggi nelle mani di Hamas. A mediare in queste ore è l’Egitto. Fonti del Wall Street Journal affermano che Gerusalemme è al momento contraria a un’intesa perché non c’è accordo sul numero di rapiti da rilasciare né sul numero di giorni di cessate il fuoco. Tra le difficoltà, anche il fatto che Hamas non sappia dove siano tutti gli ostaggi detenuti nella Striscia e la contrarietà del movimento al sorvolo di droni israeliani che controllino gli aiuti a Gaza.
Del destino degli ostaggi si continua a sapere poco. Alcuni di loro sono stati portati il 7 ottobre all’ospedale al-Shifa. L’esercito ha fornito le prove, diffondendo alcuni video di sorveglianza della struttura. Nelle immagini si vedono un cittadino nepalese e uno tailandese spinti dai terroristi all’interno delle sale della struttura. Qui, secondo Tsahal, uno dei soldati rapiti è stato portato e ucciso. Sono state inoltre mostrate foto e video della rete sotterranea di tunnel e bunker di Hamas che portano all’interno e nei pressi del nosocomio. “Queste scoperte dimostrano che l’organizzazione terroristica di Hamas ha utilizzato l’ospedale Shifa il giorno del massacro come infrastruttura del terrore”, ha dichiarato il portavoce militare, Daniel Hagari.
Mentre la missione a Gaza si fa più intensa, continuano anche gli scontri al nord dove è Hezbollah ad attaccare Israele. La base Baranit è stata danneggiata dai razzi del gruppo terroristico libanese e in queste ore sono ripetutamente suonati gli allarmi antimissile in diverse località del nord dello stato ebraico. Tsahal ha risposto colpendo basi di lancio dei razzi e altre infrastrutture di Hezbollah.