ISRAELE – Calò Livne:
Chi rispetta la vita vince

Ci prepariamo a raggiungere la mensa comune e a cenare insieme ai 40 haverim che sono rimasti a Sasa per proteggere il kibbutz, cogliere le mele e lavorare nella fabbrica della difesa. Da fuori, attraverso i vetri, vediamo che solo la metà del Hadar HaHochel (la nostra mensa) è accesa e quasi tutti i tavoli sono vuoti. Appena entrati, però, un gorgoglio allegro e diamantino di bambini ci avvolge di sorpresa. Un brivido percorre il corpo: “Bambini a Sasa?” Una gioia immensa ci pervade: Nerià è venuta insieme ai suoi quattro bambini. a trovare Natav suo marito, che è arruolato nel gruppo di protezione del kibbutz dal terribile 7 ottobre. È venuta solo per qualche ora. Siamo già al 43esimo giorno di guerra e da allora il kibbutz è stato evacuato. La voce dei quattro ragazzini che si rincorrono tra i tavoli e la gente divertita mi riempie di un’emozione incontenibile, di nostalgia e di vigore. Mi salgono le lacrime agli occhi e mi aggrego all’allegria con un grande abbraccio a ognuno dei piccoli. I bambini del kibbutz sono i figli di tutti noi, come i soldati d’Israele sono i figli di noi tutti, come le 240 anime rapite da Hamas sono figli e figlie di tutto il popolo d’Israele. Mangiamo poi torniamo a casa lungo le strade buie e deserte del kibbutz: buie perché è meglio che lì di fronte, da Marjajun o da Rmesh in Libano, a un chilometro e mezzo di distanza da noi, non ci vedano. Camminiamo in silenzio e penso al momento in cui tutto questo finirà e torneranno la luce, le grida allegre, la musica, il suono dei trattori e delle campanelle della scuola e del liceo. E penso al kibbutz Be’eri, a Nir Oz e Kfar Aza, preziose roccaforti di costruttori di pace, di sentinelle sui confini, di agricoltori, distrutte e ridotte a un cumulo di rovine, dove le grida di tanti bambini innocenti non si sentono più.
Ma anche stavolta non gliela daremo vinta: sarà più impegnativo di sempre ma riusciremo a scacciare l’oscurità con i mezzi più sofisticati che abbiamo elaborato nel corso dei secoli: resilienza, rispetto e amore per la vita, e determinazione!

Edna Angelica Calò Livne