GUERRA 47ESIMO GIORNO
La tregua domani?
Arrestato direttore al-Shifa

“I negoziati per il rilascio dei nostri sequestrati vanno avanti. Il rilascio inizierà secondo l’accordo originale tra le parti, e non prima di venerdì”. È la nota fatta circolare internamente al governo israeliano in queste ore e diffusa dall’emittente Kan. Poche parole che confermano come l’accordo con i terroristi di Hamas sia stato solo posticipato. L’intesa è ancora in piedi e dovrebbe concretizzarsi nelle prossime 24 ore. Per allora dovrebbe avvenire il rilascio di 50 dei 239 ostaggi in mano ai terroristi. In cambio, per alcuni giorni sarà mantenuto un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e Israele rilascerà 300 detenuti palestinesi dalle sue carceri. Secondo il giornalista di Kan Amichai Stein la tregua temporanea inizierà domattina alle 7.00, mentre i primi ostaggi saranno rilasciati alle 16.00.
Una fonte politica di Ynet sostiene che l’intesa con Hamas sia stata ritardata perché il gruppo non ha fornito i nomi degli ostaggi da rilasciare. Per il Wall Street Journal altro motivo di contrasto è l’opposizione di Hamas alla richiesta israeliana di far visitare alla Croce Rossa internazionale sia i rapiti liberati sia quelli ancora prigionieri. I terroristi non hanno acconsentito alle due richieste.
A fronte dei ritardi sul rilascio degli ostaggi, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha spiegato come l’intesa “non sia priva di sfide, ma dobbiamo farla. Speriamo di far uscire questa prima parte [dei rapiti] e poi lavoreremo per farli uscire tutti”. Con al fianco il ministro degli Esteri britannico David Cameron, fresco di nomina e appena arrivato in Israele, Netanyahu ha ribadito l’obiettivo complessivo della guerra: “sradicare Hamas”. Un risultato necessario perché i terroristi hanno promesso “rifaranno ancora e ancora” massacri come quello del 7 ottobre. “Sono una setta terroristica e genocida”.
Intanto la guerra è arrivata al suo 48esimo giorno. Dalla Striscia la notizia più discussa è l’arresto da parte dello Shin Bet e dell’esercito del direttore dell’ospedale al-Shifa, Mohammad Abu-Salmiya, per interrogarlo. Sotto la sua diretta gestione, evidenziano da Tsahal, la struttura ha funzionato anche come centro di comando per Hamas. Da qui i terroristi hanno preso elettricità e altre risorse per rafforzare il proprio sistema di tunnel sotto il nosocomio. I militari hanno documentato come il 7 ottobre alcuni degli ostaggi siano stati portati al al-Shifa. Un rapporto medico ha inoltre confermato che la caporale Noa Marciano è stata uccisa nei locali dell’ospedale.
In attesa del possibile cessate il fuoco, a Gaza le operazioni militari si sono concentrate sulla distruzione dei tunnel, mentre al nord è stata una giornata di grande tensione. Hezbollah ha lanciato in mattinata trenta razzi contro Israele. L’attacco più intenso dall’inizio del conflitto, a cui Tsahal ha risposto bombardando e distruggendo diverse infrastrutture dei terroristi nel sud del Libano.