MEMORIA – Di Segni (UCEI):
La nuova sfida passa dal 7 ottobre

Rappresentanti di musei e memoriali della Shoah in Italia stanno animando il convegno internazionale “I luoghi della memoria dialogano. Musei e memoriali per insegnare la Shoah” in svolgimento a Roma. Una iniziativa tesa “alla promozione interistituzionale di prevenzione e contrasto efficace alle distorsioni, ai riduzionismi e ai negazionismi”, condivisa dagli enti promotori della rete italiana dei luoghi della memoria sorta di recente: il Civico Museo della Risiera di San Sabba a Trieste, il Memoriale della Shoah di Milano, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, la Fondazione Fossoli a Carpi, la Fondazione Museo della Shoah di Roma e il Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia in Calabria. L’iniziativa, rivolta in particolare agli insegnanti, si incentra sulla presentazione dei sei musei e memoriali e della loro offerta formativa, con uno sguardo anche internazionale sulle attività della International Holocaust Remembrance Alliance e del costituendo Museo del Ghetto di Varsavia.

“È la prima volta che ci incontriamo tutti insieme. C’è un’esigenza impellente di confrontarci, anche alla luce di quel che sta accadendo in questo periodo”, ha esordito Amedeo Spagnoletto, il direttore del Meis. Il Giorno della Memoria si avvicina e mai come adesso, ha evidenziato, “servirà qualcosa di innovativo, un sistema nuovo per avvicinarci ai ragazzi: ci stiamo lavorando”. La Memoria “riguarda contenuti concettuali, ma è fatta anche di fisicità”, ha sottolineato la presidente Ucei Noemi Di Segni, enfatizzando il valore della rete. Da qui “il bisogno di vedere con i propri occhi quel che è avvenuto: una Memoria dei luoghi”. Secondo Di Segni, nel prossimo futuro “non sarà comunque possibile parlare di Memoria senza pensare a cosa è accaduto il 7 ottobre, a questo nuovo massacro”. D’accordo Mario Venezia, il presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma, che ha anche enunciato alcuni principi chiave per una corretta trasmissione della Memoria: “Studio scientifico rigoroso, ricostruzione fedele dei fatti, proiezione nel presente e nel futuro”. Fare della Memoria un valore sempre più vivo: un tema rilevante anche per il ministero dell’Istruzione e del Merito, ha assicurato il consigliere politico Vincenzo Mannino, portando i saluti del ministro Giuseppe Valditara.

I lavori si sono aperti con un’introduzione di Milena Santerini, vicepresidente del Memoriale della Shoah milanese e già coordinatrice nazionale contro l’antisemitismo: “La Memoria è fondamentale, anche in questi momenti difficili. A condizione però che non ponga gli eventi in un’epoca lontana ma ci aiuti a capire qualcosa del presente”. Fare rete “è la strada del futuro”, ha affermato Simonetta Della Seta, presidente del Gruppo di lavoro Memoriali e Musei dell’Ihra. “È urgente un’azione comune, la rete viene lanciata nel momento giusto”. L’invito ai docenti è “a essere accurati”, ma anche ad “allargare il contesto, cercando pertanto di capire e far capire chi sono gli ebrei e che c’è una vita ebraica prima, durante e dopo la Shoah”. Due i panel della conferenza: tra gli altri è intervenuto il direttore del Museo del Ghetto di Varsavia Albert Stankowski, che ha illustrato sfide e impegni del nascente museo (che dovrebbe essere inaugurato nel 2026, con un’esposizione permanente in nove spazi). Nella seconda parte dei lavori un saluto anche dall’assessore comunale alla Cultura Miguel Gotor, a nome del sindaco Roberto Gualtieri.

Per il Meis sono giornate di grande impegno: al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, il direttore Spagnoletto e Andrea Morpurgo hanno presentato ieri il catalogo della mostra “Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia” da loro curata ed esposta al Meis fino a settembre. Con loro anche il presidente del Meis Dario Disegni, il direttore scientifico del Grande Maxxi Margherita Guccione e l’architetto Franco Purini.