L’ANNIVERSARIO – Di Segni (UCEI):
Per la convivenza
serve superare l’odio,
lo sappiamo da 76 anni
Oggi ricordiamo l’anniversario della risoluzione 181 votata all’Onu il 29 novembre 1947, con voto favorevole di due terzi (33 sì, 13 no, e con 10 astensioni) degli stati membri. Parliamo cioè del Piano per la spartizione della Palestina occidentale in uno Stato ebraico e in uno arabo. In sintesi, la soluzione “due popoli-due Stati”. Quel giorno Israele accetta la proposta con balli e con gioia mentre gli arabi la rifiutano. E dichiarano guerra a Israele nel giorno della proclamazione della sua indipendenza.
Il conflitto israelo-palestinese si è colorato in questi decenni di diversi colori: delle diverse guerre, del terrorismo, della speranza di pace mai taciuta né sopita.
I no da parte palestinese a una soluzione di pace e alla convivenza sono stati numerosi nel corso dei decenni e sempre molto fermi.
La speranza di giungere a una convivenza pacifica ha sempre ispirato il nostro modo di relazionarci e lo ribadiamo ancora oggi nella convinzione che il percorso è una strada fatta in salita e si deve essere in due a volerlo percorrere, in linea con l’appello lanciato dai padri fondatori di Israele nel maggio del 1948: “Tendiamo una mano di pace e di buon vicinato a tutti gli Stati vicini e ai loro popoli, e facciamo loro appello affinché stabiliscano legami di collaborazione e di aiuto reciproco col sovrano popolo ebraico stabilito nella sua terra. Lo Stato d’Israele è pronto a compiere la sua parte in uno sforzo comune per il progresso del Medio Oriente intero”.
Il buio calato al mattino del 7 ottobre con il lutto e la disperazione per il massacro riguarda anche questo percorso. Lo stesso che, con fatica, proprio tanti israeliani dei kibbutz messi a ferro e fuoco portavano avanti convintamente. Israele come Stato ebraico, una nazione che si è saputa inventare e sviluppare, esiste e continua a esistere nonostante le ferite. Gerusalemme è la sua capitale e lo ribadiremo in ogni sede. La nascita di uno Stato palestinese deve ancora trovare i fondamenti valoriali e una leadership che non si nutra di sangue e di dolore. All’Onu, che continua a disinformare e a difendere le distorsioni che snaturano totalmente la sua funzione originaria, rivolgiamo ancora l’appello di arginare e combattere l’antisemitismo anziché di promuovere le iniziative che lo alimentano.
Noemi Di Segni, presidente Ucei