GUERRA – 54ESIMO GIORNO Si negozia prolungamento della tregua Forse morti i fratellini Kfir e Ariel Bibas
Yocheved Lifshitz, 85 anni, è stata faccia a faccia con il principale ideatore dei massacri del 7 ottobre, il leader di Hamas Yahya Sinwar. Rapita insieme ad altri 239 ostaggi, dopo tre o quattro di prigionia a Gaza Lifshitz ha visto arrivare Sinwar. “Gli ho chiesto come facesse a non vergognarsi di fare una cosa del genere a persone che per anni hanno sostenuto la pace. Non mi ha risposto. È rimasto in silenzio”, ha raccontato Lifshitz a un’emittente israeliana nel corso di una manifestazione per il rilascio di tutti gli ostaggi ancora in mano ai terroristi: 155 persone detenute a Gaza da 55 giorni. Tra loro, il marito di Lifshitz, Oded, catturato come la moglie dal kibbutz di Be’eri il 7 ottobre. Dal kibbutz Nir Oz sono invece stati presi Yarden Bibas, la moglie Shiri, e i loro due figli, Ariel, 4 anni, e Kfir, 10 mesi. Da quasi due mesi la famiglia non sa nulla del loro destino. Hamas ha diffuso in queste ore la notizia che i due fratellini e la madre sarebbero morti durante la prigionia. “L’organizzazione terroristica non ha fornito prove e Israele non ha confermato la notizia”, sottolinea il sito ynet. L’esercito ha dichiarato di stare “valutando l’accuratezza delle informazioni” e di aver parlato con gli altri membri della famiglia Bibas. “Hamas è pienamente responsabile della sicurezza di tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza”, ha ribadito il portavoce militare Daniel Hagari. “La sua barbarie e crudeltà sono sotto gli occhi di tutti”.
Dopo il rilascio ieri di dieci ostaggi israeliani – nove donne e una ragazza di 17 anni – e due thailandesi, si attende quello odierno ma si lavora anche a una possibile estensione delle tregua in corso. Alla Cnn il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al-Ansari, si è detto fiducioso per “il rilascio dell’ultimo gruppo di ostaggi” e per la possibilità “di annunciare una proroga” del cessate il fuoco. “Abbiamo dato la priorità a coloro che sono più a rischio tra gli ostaggi, come le donne e i bambini”, ha spiegato Al-Ansari parlando dei negoziati tra Israele e Hamas. “Ci stiamo muovendo verso la liberazione di uomini civili e poi abbiamo discussioni più lunghe per quanto riguarda i soldati”.
In queste ore è tornato a parlare anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ribadendo che le operazioni militari a Gaza riprenderanno. “Negli ultimi giorni ho sentito una domanda: terminata questa fase di restituzione dei nostri rapiti, Israele tornerà a combattere? La mia risposta è un sì inequivocabile”, ha affermato Netanyahu. “Questa è la mia politica, l’intero gabinetto la sostiene, l’intero governo la sostiene, i soldati la sostengono, il popolo la sostiene”.