LAICITÀ – A Benevento l’Ucei partecipa
a convegno su rapporti Stato-confessioni
Rappresentanti di varie confessioni si stanno confrontando a Benevento, nei locali dell’Università Telematica Giustino Fortunato, sulla disciplina del fenomeno religioso “tra unilateralità e bilateralità“. Per l’Ucei partecipa il vicepresidente Giulio Disegni, uno dei relatori della tavola rotonda successiva alle riflessioni di docenti ed esperti di diritto canonico, ecclesiastico e interculturale.
“Un confronto stimolante, dal quale stanno emergendo tante istanze e sensibilità“, dichiara Disegni. Tra i temi evidenziati dal vicepresidente Ucei il concetto di laicità dello Stato, affermato nella Costituzione “ma spesso disatteso, come dimostrano questioni aperte come l’affissione del crocifisso nelle aule o i meccanismi che regolano l’insegnamento della religione cattolica”. Un altro punto sollevato da Disegni riguarda le intese e i rapporti bilaterali. Nel 1987 Tullia Zevi e l’allora presidente del Consiglio Bettino Craxi firmarono l’intesa Stato-Ucei ma non tutte le minoranze hanno proceduto nella stessa direzione. In questo senso “il convegno ha rappresentato un importante momento di riflessione, anche sulle possibili trasformazioni in corso e prospettive”, sottolinea Disegni. Un argomento attuale anche in vista dell’ormai imminente anniversario dei 40 anni dall’accordo di villa Madama tra Stato e Chiesa, noto anche come nuovo concordato o concordato bis. Tra i relatori c’è incertezza se sia più opportuno spingere per una legge sulla libertà religiosa oggi mancante “visto il disinteresse pressoché totale della politica su questo tema”, rileva Disegni, o se sia meglio preservare e basta “il sistema pattizio delle intese”. Un’idea condivisa dai partecipanti è di “arrivare a una legge quadro che sostituisca quella sui culti ammessi del 1929 ma che mantenga il sistema pattizio”.
(Nel disegno di Giorgio Albertini la firma dell’Intesa, il 27 febbraio del 1987, da parte della Presidente dell’allora Unione delle Comunità Israelitiche Italiane Tullia Zevi e del Presidente del Consiglio Bettino Craxi)