CALCIO – Riparte la Ligat Ha’Al
ma gli stadi sono vuoti
A due mesi dall’attacco di Hamas in Israele è ripartito il campionato di calcio. Un ritorno alla “normalità” solo parziale visto che gli spalti erano vuoti, chiusi al pubblico per ragioni di sicurezza, con la mente di tanti rivolta altrove. Molte squadre della Ligat Ha’Al (l’equivalente della nostra Serie A) hanno portato in campo un pezzo delle loro emozioni. Tra le altre l’Hapoel Tel Aviv, i cui giocatori sono scesi sul terreno di gioco con una maglia personalizzata: al posto dei loro nomi c’erano quelli di alcuni kibbutz e villaggi travolti dall’orda di Hamas il 7 ottobre scorso: Be’eri, Kfar Aza, Zikim…Il Maccabi Haifa, che giocava in casa, ha optato per la divisa bianca da trasferta al posto di quella verde con cui si presenta di solito davanti ai suoi sostenitori. “Finché tutti i rapiti non saranno a casa, non ci sentiremo a casa neppure noi”, ha comunicato il club. Sulla maglia d’allenamento del Beitar Gerusalemme c’era una bandiera con la Stella di Davide al centro e in basso la scritta “Am Israel Hai”, “Il popolo d’Israele vive”. In campo con gli atleti del Maccabi Tel Aviv capolista il piccolo Michael Idan: sua sorella Abigail, di quattro anni, è stata liberata dai terroristi alcuni giorni fa.
(Foto: Hapoel Tel Aviv)