UNIVERSITÀ – Medici israeliani contro boicottaggio da parte dell’Italia
Ministra Bernini risponde
La notizia dell’appello di migliaia di docenti e ricercatori italiani per il boicottaggio di ogni collaborazione con lo Stato ebraico è arrivata anche in Israele. L’associazione medica israeliana ha stigmatizzato l’iniziativa. “Sfruttare l’ambito accademico per promuovere agende politiche piuttosto che impegnarsi nel perseguimento e nella condivisione della conoscenza” è contrario allo spirito dell’accademia stessa, sottolinea il suo presidente Zion Hagay in un messaggio che l’Associazione medica ebraica (Ame) ha poi trasmesso alle istituzioni alle quali l’appello era indirizzato: Conferenza dei rettori delle università italiane, ministero degli Esteri, ministero dell’Università e della Ricerca. “Un’azione necessaria per contrastare un prodotto di disinformazione e cinismo che vorremmo non facesse breccia sui tanti cittadini italiani onesti e democratici”, spiega la presidente dell’Ame Rosanna Supino. Nel suo messaggio, Hagay ricorda come gli ospedali israeliani siano da sempre un luogo di cura per tutti a prescindere dall’identità, oltre che di formazione del personale medico palestinese. “Lo scambio di conoscenze e la collaborazione accademica sono vantaggiosi per tutta l’umanità e in particolare per le popolazioni svantaggiate”, osserva Hagay, dichiarandosi “scioccato” e “costernato” per la posizione assunta dai firmatari del documento.
Ad Hagay, via Ame, ha risposto la ministra Anna Maria Bernini. “Ritengo che le università italiane debbano essere luoghi inclusivi di apprendimento, dialogo e confronto di idee, in forma sempre pacifica e rispettosa”, scrive la titolare dell’Università e della Ricerca. Per questo, aggiunge, “condanno nel modo più fermo ogni forma di intolleranza, fanatismo e violenza, tra cui rientrano certamente anche le occupazioni forzate”. La collaborazione accademica tra Italia e Israele, assicura Bernini, resta “una priorità”.
(Nell’immagine: Zion Hagay)