ANTISEMITISMO – Santerini:
atteggiamento di tanti giovani preoccupa
Molte sono le varianti dell’antisemitismo: alcune storiche e consolidate, altre di più recente formazione. Lo sa bene la docente universitaria Milena Santerini, vicepresidente del Memoriale della Shoah di Milano e curatrice per l’editore Giuntina della raccolta di saggi “L’antisemitismo e le sue metamorfosi”. Oggi il volume avrebbe dovuto essere presentato alla Fondazione Museo della Shoah di Roma, ma l’evento è stato rinviato al 19 dicembre sera per via della concomitante manifestazione nazionale contro l’antisemitismo e il terrorismo organizzata dall’Ucei e dalla Comunità ebraica romana. “Assistiamo in queste settimane all’ennesima metamorfosi dell’antisemitismo, anche se è bene ricordare che non è una novità il fatto che l’odio cresca in presenza di un conflitto nell’area mediorientale. Preoccupa comunque l’atteggiamento di un certo mondo giovanile e l’affermarsi in particolare nelle università di una coscienza terzomondista che manifesta empatia soltanto per i palestinesi” afferma a Pagine Ebraiche la professoressa Santerini, che fino al gennaio scorso era la coordinatrice nazionale nella lotta contro l’antisemitismo (incarico poi assegnato all’ex prefetto della capitale, Giuseppe Pecoraro). Santerini è una figura ascrivibile al mondo progressista. Un mondo che non è sempre apparso all’altezza nell’elaborare e commentare gli eventi. “Alcune prese di posizione hanno suscitato amarezza ed è un’amarezza che trovo comprensibile: basti pensare alle femministe che non hanno voluto citare gli stupri compiuti da Hamas e ai tanti distinguo nel segno dei ‘ma’ e dei ‘però’ pronunciati nei confronti di Israele”, sottolinea Santerini. “È comunque anche vero che nel mondo progressista ci sono tante posizioni al riguardo: non bisogna per questo generalizzare”, aggiunge l’ex coordinatrice. Uno degli impegni più significativi in questa veste è stata la stesura delle linee guida per il contrasto all’antisemitismo nella scuola, con una serie puntuale di principi e raccomandazioni agli addetti ai lavori: “È importante che anche in classe si affronti in modo corretto il tema Israele, spesso visto come un tabù. Poco davvero si sa e quindi molto si può fare”.