GUERRA 62ESIMO GIORNO – I caduti israeliani salgono a 87. Hamas ruba aiuti umanitari?

L’esercito israeliano avanza al nord e nel sud della Striscia di Gaza. Da Jabalia, nell’area settentrionale, fino a Khan Yunis, vicino all’Egitto, lo scontro con i terroristi di Hamas è intenso. Tsahal, mentre annuncia altri tre caduti (87 dall’inizio dell’operazione via terra), elenca gli obiettivi raggiunti: la distruzione di postazioni di lancio di missili, la requisizioni di razzi e armi, l’eliminazione di terroristi. La campagna militare, arrivata al suo 62esimo giorno, sarà ancora lunga, osservano gli esperti. Anche perché Hamas continua ad attaccare le città israeliane usando i suoi civili e le strutture internazionali come scudo. È accaduto ieri alle 15.59 quando dodici missili sono stati sparati contro Beersheva. Le postazioni di lancio di questi razzi, ha reso noto l’esercito, era nelle vicinanze delle tende delle persone evacuate a Rafah e delle strutture delle Nazioni Unite. Ennesimo crimine di Hamas, accusato anche dai civili di Gaza di sottrarre gli aiuti umanitari. A farlo, una donna intervistata da al Jazeera. Il governo di Gerusalemme ha intanto dato il via libera all’ingresso di nuovi aiuti. Agli alleati internazionali è stato nuovamente chiesto di controllarne la destinazione ed evitare che cadano in mano ai gruppi terroristici.
A preoccupare è anche il nord. In queste ore un civile israeliano nella città di Mattat, vicino al confine con il Libano, è stato ucciso da un missile anticarro sparato da Hezbollah. L’esercito ha risposto al fuoco e ha iniziato a colpire le infrastrutture del gruppo armato libanese.
In una giornata complicata, unica nota positiva la dichiarazione di Amos Hochstein, consigliere degli Stati Uniti per la Sicurezza energetica. Secondo Hochstein non ci sono ragioni “per perdere la speranza” riguardo alla normalizzazione delle relazioni tra Arabia Saudita e Israele. Nonostante il conflitto a Gaza, ha spiegato , questo risultato rimane un obiettivo della Casa Bianca.