EDITORIA – Roma ebraica,
una collana per raccontarsi
Il primo volume usciva nel 2012: “La scomparsa della sesta Scola”, scritto da Giancarlo Spizzichino. L’autore ricostruiva la storia poco conosciuta della sinagoga Portaleone, o appunto “sesta scola”, che si trovava nel cosiddetto Ghettarello oltre le mura del “serraglio” istituito da papa Paolo IV nel 1555 (l’attuale via di Monte Savello). Il dodicesimo volume della serie: “Fra trauma e memoria”, di imminente pubblicazione a cura del sociologo Enzo Campelli, analizzerà i disturbi post-traumatici negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, partendo dagli appunti di Mordko Tenenbaum: un medico ebreo polacco prima internato a Ferramonti (CS) e poi confinato nel frusinate, che fu anche partigiano e più tardi direttore dell’Organizzazione Sanitaria Ebraica. La collana “Roma ebraica” dell’editore Gangemi è un’emanazione del Dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità ebraica romana diretto da Claudio Procaccia, che è anche il direttore della collana. Domenica 10 dicembre alle 18.30 sarà presentata a Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria in corso a Roma, nella nuvola di Fuksas. Con Procaccia ci saranno la vicepresidente della Comunità Antonella Di Castro e il giornalista e scrittore Stefano Caviglia. Il focus dell’incontro, nello stand della Regione Lazio, sarà su alcune famiglie ebraiche vissute a cavallo tra Otto e Novecento. “Si tratta di un’epoca di enorme interesse, perché coglie un momento di storia romana segnato da fermenti di laicità e dal desiderio di integrare le ‘differenze’, ma anche di paradossi: due generazioni dopo la fine del ghetto in cui gli ebrei romani erano stati confinati per secoli il fascismo proclamerà come noto le leggi razziste: anche da ciò si deduce che l’idea di una società laica non fosse davvero acquisita dalla società italiana”, sottolinea Procaccia. Un ulteriore spunto di riflessione, aggiunge lo studioso, “riguarda il tema dell’assimilazione, di grande attualità per l’ebraismo italiano, che ha origine proprio in quel periodo storico”. Nel corso degli anni la collana ha toccato temi disparati, raccontando ad esempio dell’antica catacomba di Vigna Randanini; della vita degli ebrei romani nei secoli dell’emarginazione e separazione fisica; alcune vicende peculiari tra Risorgimento ed emancipazione, ma anche dello Shabbat come occasione di rinnovamento dell’umanità. “L’idea è che ci sia molto da offrire a livello culturale, coprendo un ampio spettro di temi e storie”, spiega Procaccia. “Negli anni abbiamo coinvolto non solo accademici di livello, ma anche studiosi indipendenti da cui sono arrivate suggestioni diverse e sempre significative”. Al servizio di tutti un valore aggiunto: l’archivio storico comunitario, tra i più importanti d’Europa, con i suoi 284 metri lineari di faldoni, fascicoli e registri.