OTTO GIORNI, OTTO LUMI – 11 dicembre – quarto lume
Nel brano “Al hanissim/per i miracoli“, che nei giorni di Chanukkà aggiungiamo nella preghiera e nella benedizione del pasto, l’informazione che l’accensione della Menorà sia avvenuta all’esterno – “bechatzrot qodshakh/nei Tuoi cortili sacri” – rappresenta un momento successivo a “ufinnù et hekhalakh vetiharù et miqdashakh/hanno sgombrato il Tuo Tempio e purificato il Tuo Santuario”.
Dal testo risulta che l’accensione sia avvenuta fuori ma comunque dopo la purificazione di tutto il Tempio. E questo rappresenta una palese incongruenza con le parole del Chatam Sofer (Moses Schreiber, Francoforte 1762 – Bratislava 1839) citate ieri, con le quali si affermava che l’accensione sia avvenuta all’esterno perché il Santuario ancora non era del tutto purificato al suo interno. Se allora il Tempio era stato purificato, perché l’accensione è stata fatta all’esterno? Perché il miracolo dell’olio doveva essere visibile a tutti cosicché, con la sua diffusione, si manifestasse il motivo profondo di quel miracolo: acquisire la consapevolezza che anche la vittoria militare contro gli oppressori ellenistici fosse tutta un miracolo e non il successo della sola forza fisica.
Rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova