OTTO GIORNI, OTTO LUMI – Quinto lume
Il principio del “pirsum hanes/la diffusione del miracolo” è vincolante per l’esecuzione del precetto di accendere i lumi di Chanukkà. Sia la posizione (sulla porta all’esterno o sulla finestra), sia l’orario (da dopo il tramonto fino a quando le persone circolano per strada) sono condizioni basilari per eseguire a dovere l’accensione della chanukkyà. Anche il divieto di usare materialmente le luci della chanukkyà, rientra nel principio che quell’accensione è finalizzata alla diffusione del miracolo e non per un uso personale. La stessa benedizione per l’accensione della chanukkyà, scrive Rav Jacob Emden (Altona 1697 – 1776) nella sua opera “Mor uKtziah” (cap. 672, par. 2) non è stabilita solo per la norma di recitare una benedizione per l’esecuzione di un precetto, ma è parte essenziale del “pirsum hanes/la diffusione del miracolo”. E il fatto che solo per i lumi della chanukkyà troviamo questo vincolo, è perché fin dall’epoca in cui i Sacerdoti asmonei accesero la Menorà pubblicamente nei cortili esterni del Tempio per diffondere il miracolo della vittoria. E così deve essere anche oggi, quando accendiamo le chanukkyot nelle nostre case, facciamo brillare luci che diffondono il miracolo della nostra vittoria sui nemici passati e presenti.
Rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
(11 dicembre 2023)