SONDAGGIO – La maggioranza dei palestinesi sta con Hamas
L’opinione pubblica palestinese sostiene in modo sempre più convinto le azioni di Hamas e una larga maggioranza approva i massacri del 7 ottobre. A dirlo, un nuovo sondaggio del Palestinian Center for policy and survey search realizzato nella settimana di tregua nel conflitto tra Israele e Hamas. Sono stati intervistati palestinesi residenti in Cisgiordania, a Gaza e Gerusalemme e il risultato è un consenso trasversale al gruppo terroristico.
Il 57% degli intervistati a Gaza e l’82% in Cisgiordania ritiene che l’attacco di Hamas del 7 ottobre sia giustificato. In molti credono alle motivazioni di Hamas: stragi e rapimenti sarebbero un’azione per difendere la Moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme dagli estremisti ebrei e per ottenere il rilascio dei prigionieri palestinesi.
D’altro lato l’85% afferma di non aver visto i video, mostrati in tutto il mondo, dei crimini commessi da Hamas contro i civili israeliani, tra cui le uccisioni di donne e bambini nelle loro case. Alla domanda se il gruppo che controlla Gaza avesse commesso queste atrocità, la stragrande maggioranza ha risposto di no e solo il 7% (1% in Cisgiordania e 16% a Gaza) ha risposto di sì.
Sul fronte politico, nessuno vuole che Mahmoud Abbas, attuale presidente dell’Autorità nazionale palestinese, rimanga al potere. L’88% chiede le dimissioni (il 92% in Cisgiordania) dell’uomo che gli americani immaginano possa guidare la ricostruzione di Gaza dopo la fine del conflitto.
Il 44% in Cisgiordania afferma invece di sostenere Hamas. Un balzo in avanti enorme rispetto al 12% di un sondaggio simile effettuato a settembre. Anche a Gaza i consensi, nonostante tutto sono aumentati: si è passati dal 38% al 42%. Il sondaggista palestinese Khalil Shikaki, intervistato dall’Associated Press, ha poi ribadito un dato noto: il leader più popolare è Marwan Barghouti. Figura di spicco del movimento Fatah (lo stesso di Abbas), Barghouti è detenuto in Israele: deve scontare cinque ergastoli per il suo coinvolgimento in diversi attacchi terroristici contro israeliani durante la Seconda intifada. Se si candidasse alla presidenza dell’Anp, secondo il sondaggio, vincerebbe anche contro Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas che vive in Qatar.
Alla domanda sull’andamento della guerra, la stragrande maggioranza dei cisgiordani (70%) pensa che Hamas uscirà vittorioso. A Gaza la percentuale scende al 50. Solo l’1% in Cisgiordania ritiene che sarà Israele a vincere alla fine, mentre a Gaza la percentuale sale fino al 31. Per un quinto degli intervistati non ci saranno vincitori.
Il 65% ritiene che la soluzione dei due Stati non sia più praticabile. Il 69% è favorevole a un ritorno agli scontri armati (+11% rispetto a settembre). In due anni, scrive il ricercatore Yousef Munayyer, quest’ultimo dato è raddoppiato.
Nell’indagine si chiede anche di immaginare chi, al termine dello scontro, avrà il controllo della Striscia. Israele ha promesso l’eliminazione di Hamas, ma due terzi dei palestinesi ritengono che il gruppo continuerà a gestire l’enclave. Per il dopo, è stato ipotizzato il dispiegamento di un contingente di sicurezza arabo per gestire Gaza.
Per quanto riguarda gli attori internazionali, gli intervistati non sono molto soddisfatti di nessuno. Russia (22%) e Cina (20%) guidano la classifica del gradimento, mentre in fondo ci sono gli Stati Uniti (1%).
Per quanto riguarda gli attori arabi regionali, il livello più alto di soddisfazione è per lo Yemen degli Huthi, il gruppo che in queste settimane ha attaccato Israele dal Mar Rosso (80%). Poi ci sono Qatar (56%), Hezbollah (49), Iran (35), Turchia (34), Giordania (24), Egitto (23), Emirati Arabi Uniti (8) e infine Arabia Saudita (5).