FIRENZE – Liceo Da Vinci
ricorda due vittime del nazifascismo
Nel settembre del 1923 si aprivano a Firenze le porte del primo liceo scientifico della Toscana, il Leonardo da Vinci. Era da poco iniziato il Ventennio, già segnato dai crimini dello squadrismo e presto foriero di ulteriori sopraffazioni e violenze. Due docenti dell’istituto ne avrebbero fatto le spese: Rosa Heller Heinzelmann, ebrea, che fu cacciata dall’insegnamento con la promulgazione delle leggi razziste. E Vittorio Barbieri, eroico partigiano, che fu ucciso dopo atroci torture nella lotta di Liberazione. Heinzelmann insegnava tedesco, Barbieri storia e filosofia. Porta i loro due nomi la targa svelata ieri sera nell’atrio della scuola, durante un evento dedicato al centenario, “a eterno ricordo e monito, con l’invito a far tesoro della loro lezione di resistenza al nazifascismo”. Un atto voluto dalla preside Annalisa Savino affinché “Rosa e Vittorio siano sempre con noi”, accompagnando gli studenti nel loro percorso di crescita educativa e valoriale. Alla preside Savino è andato il plauso tra gli altri del sindaco Dario Nardella, del presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli Valdo Spini e della professoressa Silvia Guetta, intervenuta in rappresentanza della Comunità ebraica fiorentina. Heinzelmann, che era nata nel 1889 nella bielorussa Slonim, soggetta al tempo all’autorità dello zar, sarebbe tornata in cattedra nel Dopoguerra. Commovente la testimonianza di un suo ex studente: “Devo a lei l’amore per la letteratura tedesca, studiavamo su testi in caratteri gotici”. Racconta la vita dei due docenti il cortometraggio “Ora e sempre Resistenza” di Irene Martini, realizzato con il contributo di tanti allievi dell’istituto. Una documentata scheda su Rosa Heller si trova nel portale Intellettuali in fuga, curato dalla professoressa Patrizia Guarnieri per l’università locale.
(Nell’immagine Rosa Heller – Foto dal portale “Intellettuali in fuga”)