UCEI – Della Pergola: È la seconda guerra d’indipendenza
Un intervento tanto lucido quanto amaro. Collegato su Zoom dalla sua abitazione di Gerusalemme, il professor Sergio Della Pergola ha portato il suo contributo al Consiglio UCEI in corso a Roma. “Dal 7 ottobre – ha dichiarato l’accademico – sono state fatte cose che nella Shoah non erano state fatte. E con una euforia e una partecipazione popolare che durante il nazismo non si erano mai viste”. Un massacro tragico con conseguenze devastanti: “Siamo tornati indietro di 75 anni con zone abbandonate – e Israele non aveva mai ceduto un centimetro di territorio – e decine di migliaia di sfollati interni.” Da cui la considerazione: “Stiamo combattendo di nuovo la guerra d’indipendenza e il nostro diritto a difenderci non è accettato da tutti. Anzi, oggi probabilmente una risoluzione Onu per dare vita a uno stato ebraico non otterrebbe la maggioranza dei voti. Siamo delusi – ha aggiunto Della Pergola – e osserviamo la perdita di dignità di organizzazioni come la Croce Rossa che a oggi non ha ancora incontrato uno solo dei nostri deportati. Poi c’è la Chiesa Cattolica che cerca di tenere una posizione intermedia. E l’accademia, di cui faccio parte, che dimostra non essere un centro di riflessione e di studio ma di attivismo politico, in un sistema degenerato. L’intervista delle tre presidenti di ateneo è un segnale di regresso dell’America”. Secondo Della Pergola, “abbiamo un esercito eccezionalmente morale nel combattere, anche se può cadere in errore, ma siamo tornati all’impotenza politica di 75 anni fa. Io – ha concluso – ho proposto uno sciopero del 27 gennaio: un’idea non applicabile e forse anche peregrina. Che però parte da un assunto: se per le strade si chiede la morte degli ebrei e la cancellazione di Israele “dal fiume al mare”, la Giornata della Memoria ha fallito. Noi la memoria ce l’abbiamo, semmai sono altri che non ce l’hanno”.