ANTISEMITISMO – I tre no di Giovanni Maria Flick

“La crisi mediorientale, con il suo portato d’odio, ha fatto riemergere dal suo fiume carsico anche il fenomeno dell’antisemitismo. Oggi come ieri si nutre di luoghi comuni e di una visione distorta della Storia”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella confrontandosi con il corpo diplomatico d’Italia alla Farnesina. Un discorso che ha toccato a più riprese la crisi in Medio Oriente e le sue ripercussioni anche internazionali. Mostra di apprezzarlo Giovanni Maria Flick, ex ministro della Giustizia e presidente emerito della Corte costituzionale. “Mi ritrovo nell’impostazione data dal capo dello Stato, la condivido in pieno”, dichiara a Pagine Ebraiche. L’ex guardasigilli interverrà stasera alla Fondazione Museo della Shoah di Roma, dove dalle 18 si terrà una conversazione attorno al libro “L’antisemitismo e le sue metamorfosi” (ed. Giuntina) curato dalla ex coordinatrice nazionale contro l’antisemitismo Milena Santerini, con la partecipazione tra gli altri della presidente Ucei Noemi Di Segni, dello storico Umberto Gentiloni Silveri, del presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia e della vicepresidente della Comunità ebraica romana Antonella Di Castro. Modererà l’incontro Raffaella Di Castro, responsabile Ucei per Memoria e Shoah. Tre i cardini del ragionamento di Flick: “Totale inaccettabilità del terrorismo per via della violenza che colpisce i civili. Totale inaccettabilità dell’antisemitismo che prende di mira un popolo, rivolgendosi ancora una volta contro dei civili. Ma inaccettabilità anche della reazione quando sproporzionata: anche in questo caso sono i civili a farne le spese”. E prosegue: “Le controversie internazionali non si possono risolvere con le guerre, come dice anche la nostra Costituzione” ed è dovere di tutte le organizzazioni internazionali coinvolte “fare la propria parte” senza restare ai margini del confronto. “Non mi pare che le Nazioni Unite abbiano brillato per la capacità di risolvere questa situazione”, afferma il giurista, che sottolinea anche come “i bombardamenti di civili già durante la seconda guerra mondiale abbiano portato alla costituzione di tribunali appositi per giudicare i crimini di guerra”. Per Flick sarebbe necessaria “una condanna chiara nel merito per tutte e tre le ipotesi, che non può comunque giustificare i rigurgiti dell’antisemitismo, con il riemergere di una dimensione di ambiguità che non è accettabile anche nella veste dell’antisionismo”. Questa sarebbe “un’ulteriore evoluzione di un odio che nasce dall’antigiudaismo di matrice religiosa e si trasforma nell’antisemitismo di pseudo matrice razziale totalmente infondata, per giungere infine all’antisionismo”. L’ex ministro, già presidente emerito della Fondazione Museo della Shoah, parlerà anche di odio antiebraico e degli strumenti per contrastarlo. Come il museo che in futuro dovrebbe vedere la luce nella capitale. “Sono lieto che si sia affrontato il problema della sua realizzazione, superando alcuni inciampi burocratici. Sarà un presidio importante”.

(L’incontro su “L’antisemitismo e le sue metamorfosi” sarà in diretta Facebook sulle pagine Fondazione Museo della Shoah – Onlus e Centro di Cultura Ebraica – Roma)