STRAGI NAZIFASCISTE – Il punto al Senato
sui risarcimenti
Fare il punto sul “Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona, compiuti sul territorio italiano o comunque in danno di cittadini italiani dalle forze del Terzo Reich” tra il 1 settembre del 1939 e l’8 maggio 1945. Questo l’obiettivo di una recente conferenza stampa in Senato, promossa dal senatore del Pd Dario Parrini, alla quale hanno partecipato il presidente della Toscana, Eugenio Giani, e quattro sindaci dei paesi luogo delle più efferate stragi nazi-fasciste: Sant’Anna di Stazzema, Fucecchio, Cavriglia e Barberino Tavarnelle. Ma è stata anche ascoltata la voce dell’Ucei: è stato l’avvocato Davide Jona Falco, assessore alla Comunicazione dell’UCEI, a sottolineare l’impegno dell’Unione per garantire l’equo risarcimento in favore di tutte le vittime dei crimini compiuti durante la guerra. Nel 2023 sono state pubblicate le prime sentenze, come quella del Tribunale di Firenze, che hanno accolto alcune domande risarcitorie con conseguente condanna formale della Repubblica federale tedesca a pagare somme riconosciute a mezzo del Fondo istituito; eppure, non mancano problemi interpretativi e applicativi. In quel senso gli interventi del senatore Parrini, del governatore Giani, degli amministratori locali e di alcuni avvocati che seguono i processi in corso hanno messo in luce da una parte la grande aspettativa dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste in termini di principio prima ancora che risarcitori, a 80 anni dai tragici eventi; dall’altra parte le tante difficoltà continuamente frapposte dall’Italia, e non dalla Germania. L’assessore Ucei ha messo evidenza analoghe difficoltà interpretative e applicative anche nel caso delle benemerenze riconosciute dallo Stato italiano in favore dei cittadini italiani di religione ebraica che faticano ad essere riconosciute nonostante la presunzione di persecuzione introdotta dalla legge n.178 del 30 dicembre del 2020. Nel corso dell’incontro è stato anzitutto ipotizzato un ulteriore differimento dei termini per l’esercizio delle azioni di accertamento e liquidazione dei danni, attualmente prorogati dalla legge di conversione sino al 31 dicembre 2023. Tra le problematiche emerse anche la detrazione, dagli importi eventualmente in favore delle vittime del Terzo Reich, delle somme già ottenute a titolo di assegno vitalizio di benemerenza quali perseguitati razziali, con evidente confusione tra profili di responsabilità tedesca ed italiana.
(Nell’immagine: Sant’Anna di Stazzema)