GUERRA 79ESIMO GIORNO – Quattordici militari israeliani uccisi in 48 ore
È stato un fine settimana drammatico per le Israeli Defense Forces (Idf) che in poche ore hanno registrato 14 perdite. Cinque soldati sono caduti sabato e nove domenica, portando a 153 il bilancio dei militari che hanno perso la vita dall’inizio dell’operazione Spade di Ferro lanciata contro Hamas a Gaza lo scorso 20 ottobre. Un numero che si accompagna ai 485 fra poliziotti, Shabaq, Mossed, esponenti della Sicurezza e forze speciali, caduti fra il 7 ottobre, il giorno del massacro di israeliani e opera di Hamas, e i giorni subito successivi. Le nuove perdite segnalano come la campagna per liberare la Striscia dal movimento terrorista islamico sia ancora in salita.
All’apertura della riunione settimanale di gabinetto, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato: “La guerra ha un prezzo molto alto, ma non abbiamo altra scelta che continuare a combattere”. Il premier ha poi ribadito che Israele è una nazione sovrana e non si fa dettare gli obiettivi militari da nessuno – una smentita indiretta al Washington Post secondo cui nei primi giorni del conflitto la Casa Bianca avrebbe vietato alle Idf di colpire obiettivi di Hezbollah in Libano.
E mentre domenica sono continuati a suonare gli allarmi antimissile nel sud e nel nord d’Israele, citando il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat il giornale israeliano Ynet ha scritto che l’Egitto avrebbe proposto uno schema di accordo sugli ostaggi, che prevede un cessate il fuoco iniziale di due o tre settimane in cambio del rilascio di 40 rapiti israeliani.
Sul piano internazionale, gli Houthi, la milizia yemenita pro-Iran, continuano ad agitare le acque del Mar Rosso. In un comunicato, il Comando centrale degli Stati Uniti ha affermato che la USS Laboon “ha abbattuto quattro droni aerei senza equipaggio provenienti da aree controllate dagli Houthi nello Yemen e che erano diretti verso” la fregata. Questi attacchi rappresentano il 14° e il 15° attacco alla navigazione commerciale da parte dei militanti Houthi dal 17 ottobre”.