LIBRI – “Antisemitismo vecchio e nuovo”, la lezione di Valentino Baldacci
In un memorabile discorso per il Giorno della Memoria del 2007, l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolineò la necessità di “combattere ogni rigurgito di antisemitismo, anche quando esso si travesta da antisionismo”. La maschera ormai è caduta e il modo in cui una parte dell’Occidente sta seguendo il conflitto che oppone uno Stato democratico in lotta per la propria sopravvivenza a dei sanguinari terroristi ne è una prova. Aiuta a riordinare i pensieri su una piaga forse mai così attuale l’antologia “Antisemitismo vecchio e nuovo. Dall’antigiudaismo all’antisionismo e altre riflessioni sulla politica e la storia contemporanea” (ed. Aska), che raccoglie alcuni interventi apparsi su Moked e Pagine Ebraiche a firma di Valentino Baldacci, docente in pensione dell’Università di Firenze e presidente onorario della sezione fiorentina dell’Associazione Italia-Israele (di cui è stato per anni il presidente).
In un memorabile discorso per il Giorno della Memoria del 2007, l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolineò la necessità di “combattere ogni rigurgito di antisemitismo, anche quando esso si travesta da antisionismo”. La maschera ormai è caduta e il modo in cui una parte dell’Occidente sta seguendo il conflitto che oppone uno Stato democratico in lotta per la propria sopravvivenza a dei sanguinari terroristi ne è una prova. Aiuta a riordinare i pensieri su una piaga forse mai così attuale l’antologia “Antisemitismo vecchio e nuovo. Dall’antigiudaismo all’antisionismo e altre riflessioni sulla politica e la storia contemporanea” (ed. Aska), che raccoglie alcuni interventi apparsi su Moked e Pagine Ebraiche a firma di Valentino Baldacci, docente in pensione dell’Università di Firenze e presidente onorario della sezione fiorentina dell’Associazione Italia-Israele (di cui è stato per anni il presidente).
Nell’intervento che dà il titolo alla raccolta, Baldacci spiega come con la nascita dello Stato d’Israele non sia certo scomparso l’antisemitismo tradizionale, ma che una ulteriore forma si sia affacciata nel discorso pubblico catalizzando “buona parte della tradizionale ostilità verso gli ebrei che aveva caratterizzato la storia sia del mondo cristiano che di quello islamico”. L’odio verso Israele è diventato così “un facile surrogato dell’antisemitismo tradizionale” e si è diffuso in maniera crescente “nella misura in cui non veniva risolto il problema palestinese”, dando nuova esca “alle campagne contro lo Stato ebraico, campagne che hanno coinvolto in maniera crescente non solo frange estremiste ma anche strati apparentemente più moderati dell’opinione pubblica, fino a toccare istituzioni come l’Onu e l’Unione europea, per non parlare del ruolo di alcune strutture universitarie, in particolare inglesi e americane”. Baldacci scriveva ciò nel giugno nel 2022, ma potrebbe averlo fatto ieri. La raccolta, che include alcuni testi scritti per La Voce Repubblicana, è la terza pubblicata da Aska dopo “Amare gli ebrei. Odiare Israele” (2020) e “Ditemi, perché tanto odio contro Israele?” (2021). Baldacci è tra gli altri autore del saggio “Giovanni Spadolini, la questione ebraica e lo Stato di Israele. Una lunga coerenza” (2013), con l’editore Polistampa.