GUERRA 82ESIMO GIORNO – Halevi: Nel nord di Gaza Hamas smantellata
A fine ottobre l’esercito israeliano ha avviato la sua operazione via terra nella Striscia di Gaza, concentrandosi nel nord dell’enclave. Oltre due mesi dopo la missione nell’area settentrionale sta volgendo al termine. “Abbiamo eliminato molti terroristi e comandanti, alcuni di loro si sono arresi alle nostre forze e abbiamo preso centinaia di prigionieri. Abbiamo distrutto molte infrastrutture sotterranee e armi”, ha dichiarato in conferenza stampa il capo di stato maggiore Herzi Halevi. Nel 82esimo giorno del conflitto Tsahal è vicina a smantellare tutti i battaglioni di Hamas nel nord, ha spiegato Halevi. Tuttavia “in un’area densamente abitata, dove i terroristi sono vestiti da civili, non possiamo confermare di averli uccisi tutti”, ha aggiunto il capo dell’esercito. Le manovre di Tsahal si stanno nel frattempo concentrando sempre di più sul centro e sul sud di Gaza.
Secondo fonti di ynet, il piano militare sul lungo periodo è di ottenere il controllo del 70 per cento dei territori nemici e operare nel restante 30 con azioni mirate nel corso del 2024. “Si tratta di un obiettivo difficile da misurare”, spiega il quotidiano, perché di questi territori fa parte anche la rete di tunnel sotterranea di Hamas. Una rete, evidenzia il quotidiano, non ancora scoperta completamente. “Nella maggior parte dei casi i tunnel vengono trovati dai soldati nelle missioni sul terreno” per cui ci vorrà tempo per avere una mappatura chiara dell’infrastruttura sotterranea. “Sapevamo dall’inizio che ci sarebbero voluti molti mesi” per completare le missioni a Gaza, ha ribadito Halevi. Ma alla fine l’obiettivo sarà raggiunto: “Arriveremo a una situazione di sicurezza diversa rispetto al passato e alla massima stabilità possibile”, ha aggiunto il generale.
Oltre alle operazioni militari, da Rafah continua l’ingresso di aiuti umanitari per la popolazione civile. Aiuti più volte depredati dai terroristi di Hamas, denuncia Israele. Un nuovo audio diffuso da Tsahal ne è un’ulteriore prova: in questo caso è coinvolta l’Unrwa, l’agenzia Onu che si occupa dei palestinesi. In una conversazione telefonica un residente di Gaza, parlando con un soldato israeliano, ha affermato che “la situazione è terribile perché gli operatori umanitari, i responsabili degli aiuti, sono dei ladri”. Secondo l’uomo, gli uffici dell’Unrwa a Gaza sono sotto il controllo di Hamas, che ne gestisce le forniture, destinandole ai propri scopi e non redistribuendole alla popolazione.