GUERRA 84ESIMO GIORNO
Due attentati su altri fronti
Reportage del NYT sulle violenze del 7.10

Israele è impegnata in sette fronti di guerra, spiegava di recente il ministro della Difesa Yoav Gallant. Oltre a Gaza e il confine con il Libano, uno dei più complessi da gestire è la Cisgiordania. Qui le forze di sicurezza sono in costante stato d’allerta perché il rischio attentati è alto. E lo dimostrano le cronache delle ultime 24 ore: ieri sera un terrorista di Jabel Mukaber, quartiere di Gerusalemme Est, ha accoltellato due persone al checkpoint di Mazmuria, a sud della capitale israeliana. L’aggressore è stato eliminato e i due feriti, una ventenne e un venticinquenne, sono stati curati in ospedale. Sull’autostrada 60 si è verificato un secondo attentato. Un terrorista palestinese ha investito quattro giovani israeliani, tutti ventenni, ferendoli superficialmente. Sul posto è intervenuto subito l’esercito, eliminando l’attentatore. La preoccupazione, sottolineano le autorità, è che episodi simili possano aumentare.
Nel mentre l’esercito prosegue nelle sue manovre a Gaza, in particolare nel sud dell’enclave. La quinta brigata di fanteria “Sharon” (Riserva) è impegnata a Khuza’a, nell’area di Khan Yunis. Da qui, ha ricordato il generale Avi Rosenfeld, il 7 ottobre “sono partiti i terroristi che hanno attaccato il kibbutz di Nir Oz, commettendo crimini inimmaginabili” contro una “comunità di persone dedite al lavoro e alla pace”.
Crimini inimmaginabili sono descritti in un ampio reportage del New York Times in cui si ricostruiscono le violenze sessuali compiute da Hamas il 7 ottobre. Violenze sistematiche contro donne e ragazze israeliane, parte di un disegno ben preciso dei terroristi palestinesi e su cui molte organizzazione femministe hanno taciuto. “Come tutte le donne israeliane, mi sono sentita tradita dal silenzio del mondo dopo il 7 ottobre. La chiara brutalità di quel giorno oscuro non era una prova sufficiente. Per alcuni, né lo sono stati i video girati da Hamas. Per altri, la testimonianza dei sopravvissuti e degli ostaggi era ancora insufficiente. Forse il New York Times chiarirà loro le idee”, ha commentato Michal Herzog, moglie del presidente d’Israele, Isaac. Il quotidiano americano scrive di aver identificato almeno sette luoghi nel sud di Israele dove si sono verificati abusi sessuali o mutilazioni. Le persone intervistate hanno descritto il ritrovamento dei corpi di oltre 30 donne all’interno e nei dintorni del sito del rave Supernova e in due kibbutz vicini con “gambe aperte, vestiti strappati, segni di abusi nelle aree genitali”.
Un paramedico di un’unità dell’esercito ha dichiarato di aver trovato i corpi di due adolescenti, sorelle di 13 e 16 anni, in una stanza del kibbutz Be’eri con i vestiti strappati ed evidenti segni di abusi sessuali.
La maggior parte delle donne violentate è stata poi uccisa, ma almeno tre sono sopravvissute, ha spiegato la portavoce del ministero del Welfare Gil Horev. “Nessuna di loro – ha aggiunto Horev – ha voluto venire a farsi curare”.