GUERRA 93ESIMO GIORNO – Blinken cerca di evitare conflitto Israele-Hezbollah
Gallant: Contro Hamas inizia la fase 2

Oggi arriverà in Israele il segretario di Stato Usa Anthony Blinken. Parlando ieri da Doha in Qatar, il capo della diplomazia Usa ha spiegato che l’impegno degli Usa è dedicato a evitare a ogni costo l’allargamento del conflitto in un momento di “profonda tensione” per il Medio Oriente. “Parleremo con tutte le parti possibili”, ha dichiarato Blinken, sostenendo che tra gli obiettivi primari della missione c’è il disinnesco di una possibile escalation “tra Israele e il Libano”. Un fronte sempre più caldo, come conferma l’eliminazione in queste ore di alcuni terroristi di Hezbollah in un attacco delle Forze di difesa israeliane. Il nuovo scontro fa seguito a un’intensa serie di scambi a fuoco fra le parti in giorni recenti. Se Hezbollah è solita alzare i toni con Israele, molti in Libano si oppongono a una nuova guerra voluta da Teheran. ABC News ha riportato di come domenica i pannelli dell’aeroporto internazionale di Beirut sono stati hackerati: anziché gli orari dei voli mostravano un messaggio di condanna dei tentativi del blocco sciita di portare il Libano in guerra. L’azione è stata attribuita a un gruppo di hacker cristiani.
Il ministro della Difesa d’Israele, Yoav Gallant, ha intanto annunciato il passaggio a una nuova fase del conflitto con Hamas. L’idea, esplicitata in un colloquio con il Wall Street Journal, è di passare da “un’intensa fase di manovra” a “diverse tipologie di operazioni speciali”, lasciando quindi intendere il raggiungimento di vari obiettivi da parte dell’esercito. Tra cui lo smantellamento, nel Nord della Striscia, di gran parte della capacità offensiva di Hamas. Gallant ha rivendicato le scelte effettuate finora in ambito militare, chiedendo “comprensione” al mondo. “Dovremmo forse lasciare che Hamas, Hezbollah e l’Iran decidano come si deve vivere in Israele? È un qualcosa che non possiamo accettare”, ha osservato al riguardo. Del conflitto è tornato a parlare anche il papa. “Ribadisco il mio appello a tutte le parti coinvolte per un cessate-il-fuoco su tutti i fronti, incluso il Libano, e per l’immediata liberazione di tutti gli ostaggi a Gaza”, ha affermato Francesco, durante un’udienza al corpo diplomatico. Il pontefice ha anche chiesto che la comunità internazionale “percorra con determinazione la soluzione di due Stati, uno israeliano e uno palestinese”, come pure il raggiungimento “di uno statuto speciale internazionalmente garantito per la città di Gerusalemme”.