ROMA – “Era un ragazzo come voi”
Riparte la posa delle pietre d’inciampo

La posa di nuove pietre d’inciampo a Roma è ormai una consuetudine che si ripete a gennaio dal 2010, senza soluzione di continuità. E sono attesi tanti giovani all’avvio di un nuovo ciclo di installazioni previsto nell’arco di tre giorni e in più municipi, dal centro alla periferia. Saranno ricordati ebrei vittime della Shoah, ma anche perseguitati politici che persero la vita per il loro impegno antifascista. “Ogni anno ci sono così tante richieste che non riusciamo a soddisfarle tutte. È il segno che il progetto sta andando avanti con successo”, ha affermato Adachiara Zevi, presidente dell’associazione Arte in Memoria, inaugurando la nuova edizione. Al suo fianco l’ideatore delle Stolpersteine (il nome in tedesco delle pietre d’inciampo), l’artista tedesco Gunter Demnig, partito nel 1992 da Colonia e oggi richiesto in decine di paesi. “Ho collocato finora circa 105 mila pietre d’inciampo in tutta Europa. È un impegno in cui andrò avanti finché avrò forza”, spiega a Pagine Ebraiche. “La presenza dei giovani è lo stimolo più importante: lo faccio anche e soprattutto per loro, affinché non dimentichino”. Da Zevi è arrivato invece un appello alle istituzioni “perché si mobilitino per una tutela più efficace delle pietre: girando per la città, molte sono in pessimo stato”.
La prima è stata collocata al civico 10 di via S. Maria del Pianto in ricordo del giovane ebreo romano Pacifico Di Consiglio che fu catturato all’età di 16 anni e ucciso in un sottocampo di Auschwitz. Scampato al rastrellamento del 16 ottobre del 1943, fu arrestato nel febbraio successivo. “Era un ragazzo come voi”, ha affermato Andrea Di Veroli, presidente dell’Aned Roma, davanti a una scolaresca di Pomezia. Mercoledì mattina, nell’ultima delle tre giornate di pose, con l’occasione di quattro installazioni che avverranno in piazzale Aldo Moro per altrettanti esponenti della famiglia Anticoli, si terrà al Consiglio Nazionale delle Ricerche un convegno sul tema “Scienza e Memoria”. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Pagine della Memoria” e di un accordo di collaborazione stipulato dal Cnr insieme all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, all’Accademia Nazionale dei Lincei, all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, alla Comunità ebraica di Roma e all’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche.