GENOCIDIO – Israele: lo sterminio
è il progetto di Hamas, non il nostro
Ebrei Sudafrica denunciano
presenza Jeremy Corbyn nella delegazione di Pretoria

Un’accusa “grossolanamente distorta” e che non ha nessuna ragione di esistere, anche perché una prova di genocidio è casomai “nelle azioni compiute contro Israele” dai terroristi di Hamas e non nella guerra avviata a Gaza dall’esercito israeliano con l’obiettivo di eliminare un nemico sanguinario e votato alla distruzione dello Stato ebraico. È uno dei punti della linea difensiva d’Israele sollevati nella seconda giornata di udienze alla Corte internazionale di Giustizia dell’Aja, in risposta al tentativo di incriminazione per “genocidio” promosso dal Sudafrica. Per Israele, come evidenziato dal suo staff di legali, è “impossibile comprendere il conflitto” che si è aperto dopo il massacro del 7 ottobre senza avere contezza “della natura della minaccia” che grava sul paese. Una minaccia di tipo esistenziale. “Se fosse il caso, cosa che noi neghiamo, che le forze israeliane abbiano trasgredito alcune regole di conflitto, allora la questione sarebbe affrontata al momento opportuno, dal solido e indipendente sistema legale di Israele”, ha affermato Malcolm Shaw, l’avvocato scelto da Gerusalemme per tutelarne gli interessi in questa controversia che alcuni osservatori non solo israeliani hanno già definito un moderno Affaire Dreyfus. “Le osservazioni o le azioni di un soldato non riflettono e non possono riflettere le linee politiche”, ha poi aggiunto. Per Shaw le indicazioni del capo di Stato maggiore mostrerebbero in ogni caso “l’intento di prevenire” e ridurre il più possibile “le vittime civili”. Ha intanto levato la voce contro l’azione del proprio governo il South African Jewish Board of Deputies, l’ente ombrello che rappresenta gli ebrei sudafricani. Accusando Israele di genocidio, il Sudafrica starebbe “ribaltando la realtà“. Un’azione che viene qualificata come “antisemita” ma non inaspettata, “considerati gli stretti rapporti del Sudafrica con Hamas”. In questo senso l’inclusione dell’ex leader del partito laburista inglese Jeremy Corbyn nella delegazione di Pretoria confermerebbe “i nostri peggiori timori”. Corbyn, si sottolinea, “è stato espulso dal partito per antisemitismo” e “parla calorosamente anche della sua amicizia con Hamas: ciò la dice lunga sulle intenzioni del Sudafrica”.