CALCIO – Jehezkel lascia la Turchia
Il ministro Gallant: Quando la terrà tremò fummo i primi ad aiutare
Da quando gioca nella Süper Lig turca, con la maglia dell’Antalyaspor Kulübü, l’attaccante israeliano Sagiv Jehezkel ha un’ottima media goal: sei goal in tredici partite, la miglior performance in carriera. L’ultima rete l’ha segnata ieri pomeriggio, nel match casalingo che opponeva la sua squadra al Trabzonspor. Jehezkel ha colpito in extremis, all’86esimo minuto, rimontando il vantaggio iniziale degli ospiti. Il calciatore ha poi esultato mostrando un messaggio di solidarietà ai civili israeliani assassinati e ancora ostaggio di Hamas sulla fasciatura che gli copriva il polso: “100 days. 07.10”, con accanto una piccola Stella di Davide. Il suo sesto goal con l’Antalyaspor è stato anche l’ultimo: il club l’ha licenziato, la polizia l’ha arrestato e contro di lui si è scagliato persino il ministro della Giustizia turco Yilmaz Tunc, che in una sconcertante mistificazione della realtà ha annunciato: “La procura di Antalya ha aperto un’indagine giudiziaria contro il calciatore israeliano Sagiv Jehezkel per incitamento pubblico all’odio a causa della sua odiosa celebrazione in favore del massacro commesso da Israele a Gaza”. Reazioni allarmate e sdegnate non si sono fatte attendere. “Chiunque arresti un calciatore per un atto di identificazione con 136 ostaggi tenuti per oltre 100 giorni nelle mani di un’organizzazione terroristica è l’emblema di una cultura fondata sull’omicidio e sull’odio”, ha accusato Israel Katz, il ministro degli Esteri di Gerusalemme. Sulla stessa lunghezza d’onda Yoav Gallant, il ministro della Difesa: “Quando la terra tremò in Turchia, meno di un anno fa, Israele fu il primo paese a fornire aiuti che salvarono la vita a molti cittadini turchi”. Per Gallant “lo scandaloso arresto” del calciatore sarebbe “un’espressione di ipocrisia” che farebbe di Ankara “il ramo esecutivo di Hamas”. Dopo alcune ore di interrogatorio Jehezkel sarebbe stato rilasciato e nel corso della giornata dovrebbe raggiungere Israele. Ieri in campo non era l’unico israeliano: nella sua ormai ex squadra milita anche un connazionale, l’arabo-israeliano Ramzi Safouri, anche lui nel giro della nazionale. Come riporta il Times of Israel, nelle scorse settimane Jehezkel e Safouri avevano deciso di comune accordo di non partecipare a una iniziativa di solidarietà del club verso i palestinesi di Gaza che non faceva menzione della strage compiuta da Hamas.