CALCIO – Un altro giocatore israeliano nei guai in Turchia
Il messaggio “100, riportateli a casa adesso” pubblicato via social dal 23enne calciatore israeliano Eden Karzev nelle stesse ore in cui l’esultanza solidale di Sagiv Jehezkel faceva il giro del mondo, sta procurandogli conseguenze simili a quelle subite del collega e connazionale, ormai ex tesserato dell’Antalyaspor, che l’ha licenziato e poi dato in pasto alla polizia turca dopo che aveva mostrato un messaggio di vicinanza agli ostaggi trattenuti dai terroristi di Hamas a Gaza. Contro Karzev, in forza all’Istanbul Başakşehir, la squadra di riferimento del presidente Recep Tayyip Erdoğan, è stata aperta un’indagine disciplinare. Come Jehezkel, l’atleta è stato poi trattenuto e interrogato dalle forze di sicurezza. Una seconda e inquietante vicenda che apre un’ulteriore crepa nei rapporti diplomatici sempre più tesi tra Gerusalemme e Ankara. Jehezlel è tornato ieri sera in patria. Appena atterrato, alcuni operatori l’hanno abbracciato e c’è chi gli ha messo al collo una bandiera con la Stella di Davide. “È bello riaverti a casa”, ha commentato la federazione calcistica nazionale, pubblicando un breve video del suo arrivo in aeroporto.
Come in molti regimi, anche chi governa la Turchia ha a cuore il fatto che il calcio sia una leva funzionale al potere. Non sorprende pertanto questa compenetrazione tra sport e geopolitica. Come racconta Davide Vannucci nel libro “Il centravanti e La Mecca. Calcio, Islam e petroldollari” (Paesi edizioni), gli investimenti di Erdogan nel pallone non si limitano al Başakşehir. Tra il 2009 e il 2017 il controverso leader ha dirottato circa un miliardo di euro sulla realizzazione di nuovi stadi, “per spingere la candidatura turca come Paese organizzatore dei campionati europei di calcio”. I quattro fallimenti consecutivi – l’ultimo per Euro 2024, quando la Turchia è stata superata dalla Germania – “non hanno scalfito le ambizioni di Erdogan, che è riuscito a portare a Istanbul la finale della Champions League 2020, prima che il Coronavirus costringesse a un cambio di programma”. La Uefa ha poi scelto di nuovo Istanbul, sede della finale della scorsa edizione vinta dal Manchester City sull’Inter.
a.s.