LA SPIGOLATURA – Roberto Jona: Due popoli, due stati (o tre)?

Un bello slogan, che offre una soluzione semplice ad un annoso problema. Il discorso sarebbe lungo e dovrebbe essere articolato correttamente. Non lo faccio, perché richiederebbe una disamina storica approfondita che dovrebbe estendersi temporalmente almeno su tre secoli, ma in verità un’analisi di 20-25 secoli sarebbe più corretta e completa. È chiaro che ci vorrebbe almeno un libro e non un breve articolo.
Un’osservazione però non può (e non deve) essere omessa. Quando nel 2005 Ariel Sharon, il vituperato “guerrafondaio” che costrinse i recalcitranti coloni (circa 8.000), che avevano trasformato la Striscia di Gaza in un giardino che produceva verdure, fiori e frutti, ad abbandonare la terra vivificata con il loro lavoro, subentrarono gli arabi. La prima cosa che fecero fu la distruzione delle infrastrutture agricole che fornivano una produzione di prim’ordine. Poi tennero le elezioni e l’Autorità Palestinese (con sede a Ramallah) fu sconfitta: normale alternanza politica, si dirà, ma fu esclusa non solo da ogni partecipazione al governo, ma anche da ogni presenza fisica a Gaza. Questo non è per niente democratico, ma nessuno protestò. Se oggi Israele ritirasse completamente le sue truppe da Gaza, avremmo sì due popoli, ma tre stati: Ramallah, Gaza e Israele! Forse è prudente astenersi dal governare con gli slogan.

Roberto Jona