ROMA – Una mostra sui delatori, un film sui “Giusti”

Tra pochi giorni aprirà al pubblico, nella sede della Fondazione Museo della Shoah, la mostra “Le parole dell’odio” sugli ebrei romani venduti agli aguzzini. Una mostra immersiva che si pone “come spazio di riflessione sul ruolo dei delatori durante l’occupazione nazifascista” della città, curata da Amedeo Osti Guerrazzi e Giorgia Calò in collaborazione con il Centro di Cultura della Comunità ebraica. L’obiettivo, spiega a Pagine Ebraiche il presidente della Fondazione Mario Venezia, “è dare un volto a chi ha venduto non soltanto per soldi, ma anche per odio”. La Fondazione ha affrontato il tema della delazione in numerosi progetti. Tra gli altri il documentario del 2022 “Storie della Shoah in Italia. I complici” con quattro storie di tradimenti tra Roma, Firenze, Milano e Trieste. C’è però anche un’altra storia da raccontare, quella antitetica di chi decise di rifiutare l’odio, oltre ad apatia e indifferenza. È il focus del nuovo documentario della Fondazione, in uscita per il Giorno della Memoria e di prossima trasmissione sulla Rai. “Storie della Shoah in Italia. I Giusti”, curato da Amedeo Osti Guerrazzi e Isabella Insolvibile, “nasce dall’idea che sia necessario evidenziare gli atti eroici che ci furono: non furono molti, ma ci sono stati”, sottolinea Venezia. Nel merito il documentario “valorizza due elementi in particolare”. Mostra da un lato “quale è la genesi del titolo di ‘Giusto’ e come si è arrivati all’attribuzione del riconoscimento” da parte dello Yad Vashem, il Memoriale della Shoah di Gerusalemme. E dall’altra “porta l’attenzione su storie minori, meno conosciute, ma non per questo meno importanti”. Storie che delineeranno “la grande varietà antropologica dei ‘Giusti’: uomini di religione e uomini ‘normali’, famiglie nobili e famiglie umili”. Alcune vicende riguarderanno la razzia del 16 ottobre del 1943, uno degli eventi più traumatici della Shoah italiana. Ma “abbiamo scelto di allargare la prospettiva, il nostro è un viaggio nazionale”, dice Venezia. Tra tante tappe una è stata a Genova per parlare della coraggiosa scelta di Pietro Boetto, il cardinale “Giusto” che contribuì a salvare centinaia di ebrei.

(Nell’immagine: Mario Venezia)