MEMORIA – L’Ucei presenta il programma del 27 gennaio da Palazzo Chigi.
Mantovano: Non si può prescindere dal 7 ottobre
È un Giorno della Memoria diverso da tutti gli altri. “Viviamo in una situazione di costante monitoraggio dei media per l’uso di parole distorte, fuori dal contesto, abusate e ribaltate. C’è stata la tentazione di sottrarci, di non partecipare all’appuntamento, ma abbiamo poi deciso di raccogliere l’impegno di chi sta attento, studia e prepara gli studenti”, ha affermato la presidente Ucei Noemi Di Segni, intervenendo alla conferenza stampa a Palazzo Chigi per la presentazione delle iniziative. Al suo fianco, in rappresentanza del governo, il sottosegretario Alfredo Mantovano. Presente tra gli altri Pasquale Angelosanto, il nuovo coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo. “Parole distorte” non pronunciate da persone banali ma da rettori di università, esponenti politici, protagonisti della vita culturale del paese. “Se fossero loro a guidare l’Italia in che situazione saremmo?”, si è chiesta Di Segni esprimendo preoccupazione anche per le posizioni di rappresentanti della Chiesa “da cui abbiamo ascoltato appelli che sminuiscono il riconoscimento di quanto avvenuto il 7 ottobre e il diritto di Israele a difendersi”. Funzione essenziale del Giorno della Memoria, ha poi evidenziato, è “dare l’importanza giusta alla Shoah come monito per tutte le altre tragedie”. Un appello a “essere consapevoli delle responsabilità dell’Italia e del fascismo”. Viene allora da chiedersi “cosa abbiamo trasmesso”, ha detto ancora Di Segni, “perché ciò che abbiamo visto in queste settimane ci preoccupa”. Nel merito la presidente Ucei ha citato sia l’adunata fascista di Acca Larenzia sia “lo squadrismo dei centri sociali” lo scorso fine settimana a Vicenza. Non si correrà quest’anno la Run for Mem, la corsa per la memoria consapevole (la prima fu a Roma nel 2017). Organizzarla, correrla, “ci è sempre sembrato un fatto scontato, normale”. Con il clima attuale non ci sarebbero però state le condizioni di sicurezza necessarie per disputarla, ha fatto capire Di Segni.
Il 7 ottobre “ha fatto riemergere un antisemitismo diffuso e che si sta manifestando in modo violento”, ha spiegato Mantovano, secondo cui la data del 27 gennaio non può oggi prescindere “da quanto successo” poco più di tre mesi fa in Israele. L’odio antiebraico non è purtroppo un tema nuovo, ha incalzato il sottosegretario. E quindi alcune manifestazioni in apparenza filo-palestinesi “ma in realtà pro-Hamas” viste anche in Italia cadrebbero su “un terreno già preparato” e sul quale è necessario vigilare e intervenire. Anche per questo il Giorno della Memoria “non va celebrato sottovoce”, ma con piena forza e consapevolezza. Ed è un compito “che non riguarda i soli ebrei, perché l’odio verso gli ebrei è odio verso l’Occidente”. Per quanto riguarda la Run For Mem, Mantovano ha sostenuto: “Siamo ovviamente in grado di garantire la sicurezza di qualsiasi iniziativa pubblica. Ovviamente rispettiamo la sensibilità dell’Ucei di promuovere o soprassedere su singole iniziative”.
Tra gli appuntamenti illustrati alla stampa il concerto “L’infanzia rubata” in programma giovedì sera all’auditorium Parco della musica di Roma, diretto dal maestro Riccardo Joshua Moretti. Un monito a non dimenticare la “barbarie perpetrata dai nazifascisti nei confronti della minoranza ebraica e di tutte le altre categorie perseguitate, affinché ai bambini di tutto il mondo siano concessi i diritti dell’infanzia”. Venerdì mattina si terrà al Quirinale la consueta cerimonia assieme al capo dello Stato Sergio Mattarella, che premierà anche i vincitori del concorso per le scuole “I giovani ricordano la Shoah”, mentre si è concluso nelle scorse ore un viaggio della Memoria ad Auschwitz-Birkenau organizzato da Ucei e dal ministero dell’Istruzione e del Merito.