MEMORIA – Segre e Sala a Milano fra 60 eventi e 26 pietre di inciampo
Una nonna noiosa pervasa dal pessimismo, ma con una speranza: “che i giovani di oggi siano capaci di fare la scelta”. Presentando il programma per il Giorno della Memoria della sua Milano, la senatrice a vita Liliana Segre esprime, con malinconica ironia, un invito alle nuove generazioni: “non siate indifferenti”. E seguite l’esempio di chi, negli anni della persecuzione, fece “la scelta” di aiutare gli ebrei e le altre vittime della persecuzione nazifascista. Vittime che, come oramai da tradizione, saranno ricordate con l’apposizione a Milano di nuove Pietre d’inciampo: 26 i sampietrini che tra il 25 gennaio e il 7 marzo troveranno posto nelle strade della città. Nomi di uomini, donne e bambini, deportati e assassinati perché oppositori politici o, ricorda Segre, “per la sola colpa di essere ebrei”. Come Lea Behar e Sara Dana, rispettivamente madre e figlia. L’8 novembre del 1943 la Gestapo arresta Lea mentre si sta recando presso la Comunità ebraica di Milano per ritirare un sussidio di vedovanza. La figlia Sara, non avendo più sue notizie, le scrive da Pietra Ligure dove è ricoverata. Viene così rintracciata e arrestata. Entrambe vengono deportate e uccise ad Auschwitz. Il loro nome dal 25 gennaio troverà posto in via Casella 41, luogo dell’ultima abitazione di famiglia.
Altre pietre saranno dedicate il 7 marzo ai lavoratori arrestati in occasione degli scioperi contro il regime del marzo 1944, di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario.
Nel calendario della memoria cittadina saranno oltre 60 gli eventi dedicati alle ferite della persecuzione e della guerra. Il 27 gennaio l’Università statale conferirà la laurea honoris causa in Scienze storiche alla senatrice Segre per la sua “straordinaria testimonianza della Shoah” e l’impegno “contro ogni forma di antisemitismo, razzismo e intolleranza”. Ci sono poi le mostre, come “After images” inaugurata al Memoriale della Shoah, e il tradizionale concerto del Giorno della Memoria organizzato al Conservatorio Verdi (26 gennaio). Quest’anno inoltre il Comune pubblicherà la geo-mappa della popolazione ebraica censita a Milano nel 1938, sulla base della documentazione contenuta nel Fondo Israeliti conservato presso la Cittadella degli Archivi.
“Per noi la memoria è viva, importante, centrale nel percorso che la città vuole fare. – ha dichiarato il sindaco Beppe Sala – Vogliamo continuare a diffondere la consapevolezza degli orrori del totalitarismo e del razzismo adattandoli ai tempi che stiamo vivendo, con un antisemitismo sempre più evidente”.