TORINO – Addio a Bruno Segre, il Novecento in una persona

Nel giorno della Memoria, si è spento a 105 anni nella sua Torino Bruno Segre, protagonista dell’antifascismo italiano. Già esponente di Giustizia e Libertà, intimo di Alcide De Gasperi, Ferruccio Parri, Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, Leo Valiani, e Giuliano Vassalli, nel corso della sua vita è avvocato, giornalista, politico, attivista pro-divorzio, e poi ancora presidente dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino.
“L’ebraismo italiano tutto si inchina alla memoria di Bruno Segre. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze ai familiari e la sua comunità-città di Torino”, ha dichiarato la presidente UCEI Noemi Di Segni. “Ci ha lasciato proprio nel giorno dedicato alla memoria di quel periodo oscuro che ha segnato per sempre la sua lotta partigiana: una vita intera dedicata a fare conoscere quegli orrori e il significato della libertà riconquistata. O affermata”. Di Segni ha poi aggiunto: “Rigoroso con sé stesso e con tutti noi che lo abbiamo ascoltato e accompagnato. I suoi moniti e le sue limpide parole sono oggi ancora più taglienti e significative. Possiamo solo auspicare che, osservandoci da quell’aldilà del suo io laico, possa prendersi a 105 anni, un giorno di riposo, rasserenato dal nostro proseguire i suoi sforzi per arginare quei moti che destabilizzano le sue conquiste, portare giustizia abbinata alla pace, consolidare libertà. Che il suo ricordo sia di benedizione”.
Anche l’avvocato torinese Giulio Disegni, vicepresidente UCEI, ha commentato la notizia del trapasso di Bruno Segre: “È stato un testimone efficace e di forte impatto del 900 e dei primi due decenni di questo secolo: i valori della laicità, della giustizia e dell’antifascismo erano tratti fondanti della sua personalità. Legato al mondo ebraico e alla sua cultura, ha testimoniato durante tutta la vita, ricordando gli orrori prodotti dalle leggi razziali e dal nazifascismo; memorabili, tra le tante, le sue battaglie per una società e una scuola laiche, per la rimozione del crocifisso dai luoghi pubblici, per l’obiezione di coscienza”.
Per Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, “la sua scomparsa, nel giorno in cui celebriamo il valore della Memoria, è un simbolico passaggio di testimone. Sta a noi, ora più che mai, seguire il suo esempio e tramandare il suo insegnamento”.

Di seguito l’articolo che Moked gli ha dedicato per il suo centesimo compleanno.