GERMANIA – La sopravvissuta Szepesi al Bundestag: Proteggete gli ebrei vivi

“Vorrei non solo che gli ebrei uccisi fossero ricordati nei giorni della memoria, ma anche che quelli vivi fossero ricordati nella vita quotidiana. Hanno bisogno di protezione ora”. È l’appello pronunciato da Eva Szepesi, 91 anni, sopravvissuta ad Auschwitz, intervenendo oggi al Parlamento tedesco. Nel suo discorso Szepesi ha detto di essere sconvolta dalla crescente forza dell’estrema destra in Germania e dall’aumento dell’antisemitismo nel paese dopo il 7 ottobre. “La Shoah non è iniziata con Auschwitz. È cominciata con le parole, è cominciata con la società che taceva e guardava altrove”, ha ricordato al Bundestag Szepesi. “Mi addolora che gli studenti abbiano di nuovo paura di andare a scuola solo perché sono ebrei; mi addolora che i miei pronipoti debbano ancora essere protetti da agenti di polizia con mitragliatrici solo perché sono ebrei”. Davanti al riemergere dell’antisemitismo “chi tace è complice”, ha ammonito la sopravvissuta alla Shoah.
Nata a Budapest nel 1932, Szepesi fu deportata ad Auschwitz a undici anni. Disse di averne sedici e per questo riuscì a scampare alle camere a gas. Per molto tempo, ha raccontato, non è riuscita a parlare dei suoi traumi. Solo mezzo secolo dopo la liberazione del lager nazista ha rotto il silenzio e da allora si è impegnata a combattere l’odio e l’antisemitismo.
Szepesi ha espresso il suo apprezzamento per le centinaia di migliaia di persone che nelle ultime settimane sono scese in piazza in tutta la Germania per prendere posizione contro l’estremismo di destra. Tuttavia, la società non dovrebbe chiudere gli occhi sulla vita di tutti i giorni, ha avvertito, chiedendo ai manifestanti di esprimersi davanti ogni forma di antisemitismo. “Dico sempre alle persone con cui parlo: Non siete responsabili di ciò che è successo. Ma siete responsabili di ciò che accade ora”.