TRIESTE – In scena il Kaiser e il Brundibár dei compositori deportati Ullmann e Krása
Casali: 500 bambini in platea al mattino, mille spettatori la sera
Prima di essere uccisi ad Auschwitz a distanza di poche ore i compositori Viktor Ullmann e Hans Krása furono reclusi entrambi a Terezin, il “campo modello” della propaganda nazista in cui i numerosi artisti lì imprigionati fecero della musica un commovente mezzo di ribellione e speranza. Per la prima volta in un’unica serata, due loro opere sono state suonate insieme a Trieste, all’interno della decima edizione del Festival Viktor Ullmann a cura dell’Associazione Musica Libera in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Comunità ebraica locale e il progetto “TerezÍn: la città delle false speranze” per le scuole, sviluppato insieme all’amministrazione comunale. In scena “Der Kaiser von Atlantis oder die Tod-Verweigerung” (L’Imperatore di Atlantide ovvero il rifiuto della Morte), scritto da Ullmann a Terezin su libretto di Peter Kien, e il “Brundibár”, che era stato invece elaborato da Krása nel 1938 per partecipare a un concorso del governo cecoslovacco di composizione d’opera per bambini. Concorso poi cancellato a causa dell’occupazione nazista del paese. Gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni coinvolte, tra cui il vicepresidente della Comunità ebraica Davide Belleli, hanno inaugurato una serata ricca di emozioni.
“Al mattino abbiamo avuto quasi 500 bambini, alla sera 950 spettatori. È stato un grande successo”, racconta il direttore d’orchestra Davide Casali, curatore dell’iniziativa e direttore del Festival Ullmann. “La fine di questi due grandi artisti è stata tragica, ma con la musica possiamo tramandarne il nome, gli ideali, le speranze. Un impegno da perpetuare 365 giorni all’anno”.
Foto: Massimo Sgambati