RUSSIA – Jewish Federations of North America chiedono scarcerazione Evan Gershkovich
A mobilitarsi per la liberazione di Evan Gershkovich è stata in questi mesi anche il mondo ebraico americano. Una delle campagne di sensibilizzazioni, già usate ai tempi dell’Unione sovietica per solidarizzare con gli ebrei perseguitati, era incentrata sulla festività di Pesach. Molte famiglie lo scorso anno hanno aderito alla proposta di lasciare una sedia vuota durante il Seder (la cena della prima sera) come segno di vicinanza al giornalista. Durante l’ultimo Rosh HaShanah (il capodanno ebraico) centinaia di lettere sono state inviate a Gershkovich su iniziativa delle Federazioni ebraiche del Nord America. “La nostra speranza è che questi messaggi accorati servano a ricordare a Evan che non sarà mai solo e che tante persone pregano per lui, ha sottolineato Eric Fingerhut, presidente della Jewish Federations of North America. Tra gli autori delle lettere c’era, Natan Sharansky, celebre dissidente anti-sovietico, imprigionato per nove anni per via delle sue battaglie in difesa dell’emigrazione verso lo Stato di Israele. “Sono sicuro che questo sarà l’anno della tua liberazione, grazie alle nostre preghiere, alla solidarietà ebraica e al sostegno dei tuoi amici e colleghi”, ha scritto Sharansky da Gerusalemme. “È molto importante, mentre si resiste alla pressione, vedere un quadro mondiale più ampio ed essere ottimisti”.nella foto Eric Fingerhut
JFNA, CC BY-SA 4.0