ISRAELE – I parenti del leader di Hamas in cura negli ospedali “sionisti”

“Mentre il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, tiene in ostaggio 136 persone, la sua famiglia (cittadini israeliani) ricevono cure salvavita in un ospedale israeliano. Il nipote della sorella, nato nei giorni scorsi in Israele, è ricoverato in terapia intensiva al Soroka di Be’er Sheva”. A dare ieri questa notizia inaspettata, il giornalista Almog Boker dell’emittente 13. “Una vicenda che riassume tutta la differenza tra l’umanità israeliana e la crudeltà di Hamas”, scrive Boker.
Diverse sorelle di Haniyeh hanno cittadinanza israeliana e vivono nella città beduina di Tel Sheva, nel Negev. Una di loro ha dato alla luce alcuni giorni fa un bambino prematuro, ora in cura presso il reparto di terapia intensiva neonatale del Soroka. Il giornalista del canale 13 ha spiegato come per il personale dell’ospedale la situazione non sia facile da gestire. Avere nella struttura i parenti di Haniyeh, tra i capi del gruppo terroristico e da cui dipendono le vite di 136 ostaggi ancora imprigionati a Gaza, “è molto delicato. Ma l’equipe medica sa che è suo dovere prendersi cura del piccolo e della madre e sta trattando il caso in modo professionale”, ha spiegato Boker. “Diamo questa notizia – ha aggiunto – non per ostacolare le cure, ma per ricordare la differenza tra noi e Hamas”.
Non è la prima volta che parenti di Haniyeh, da anni al riparo in Qatar, vengono curati in ospedali israeliani. Era accaduto nel 2014 quando una delle figlie, allora ventenne, era stata ricoverata d’urgenza all’Ichilov di Tel Aviv.