DIALOGO – Cassuto Morselli:
Cristiani troppo silenziosi su antisionismo islamico
È in preparazione il primo numero di Avinu, la nuova rivista per il dialogo ebraico-cristiano presentata durante gli ultimi colloqui di Camaldoli. “Il dialogo non è più da tempo un’opzione, è una realtà”, scrive nell’editoriale del “numero zero” il professor Massimo Giuliani, che ne è il direttore, evidenziando i “molteplici livelli” in cui tale relazione si articola: da quello istituzionale o di vertice a quello di base, passando “attraverso un livello di studiosi e di accademici attivi in varie discipline”.
Non vi è però dubbio sul fatto che gli eventi del 7 ottobre abbiano lasciato un segno profondo anche nel dialogo, aprendo in alcuni casi fratture difficili da sanare. Anche di questo si parlerà nel nuovo numero della pubblicazione, in uscita a marzo. “L’idea è di portare vari argomenti al centro del confronto, con contributi di qualità”, spiega a Pagine Ebraiche Marco Cassuto Morselli, il presidente della Federazione delle Amicizie Ebraico-Cristiane in Italia. “Non è semplice declinare la sfida del dialogo di questi tempi, anche perché tocchiamo con mano ogni giorno il bisogno enorme di informazione che c’è nel mondo cattolico rispetto all’ebraismo e a Israele. C’è scarsa conoscenza e talvolta c’è anche paura nell’esporsi. Lo si vede anche nel rapporto con l’antisionismo di matrice islamica, che è un po’ ‘l’elefante nella stanza’: un problema gigante, ma di cui nessuno parla. Non c’è un argine a questa deriva, spesso ci si accoda e basta”. Provare a invertire la tendenza è un compito impegnativo, ma non c’è altra strada, sostiene Cassuto Morselli. E non riguarda il solo conflitto in Medio Oriente, che pure ha fatto emergere contraddizioni e inquietanti segnali d’allarme. “Nei limiti del possibile, dobbiamo persistere nel tentativo di offrire contenuti. Ad esempio con Avinu, oppure con altre pubblicazioni che aiutino a decostruire pregiudizi ancora radicati”, incalza. Non a caso in marzo uscirà con l’editore Marietti1820 una nuova edizione da lui curata del memoriale di Edgardo Mortara “che tiene conto dei progressi fatti dal dialogo degli ultimi decenni”. Progressi che “da un lato consentono di affrontare questa dolorosa vicenda senza toni polemici”, dall’altro “richiedono di ripensare il problema stesso della conversione”.
Già nel “numero zero” di Avinu si indica una strada, soffermandosi sulle “Sedici schede per conoscere l’ebraismo” stilate da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Conferenza Episcopale. Le schede possono essere oggi scaricate dal sito dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso. È tuttavia auspicabile, si legge su Avinu, “che sia preparata pure un’edizione cartacea e ne sia data ampia diffusione anche tra parroci e catechisti, e in tutti quegli ambienti nei quali i frutti del dialogo sono ancora quasi o del tutto sconosciuti”.