L’OPINIONE – Emanuele Calò:
Speriamo in uno stato palestinese democratico

L’ottima e benemerita Adachiara Zevi scrive su Moked che il “diritto alla critica, al dubbio e all’interrogazione è parte integrante dell’anima e della cultura ebraica. Esercitiamolo senza timore”. Aggiungerei: è proprio il dibattito che fa grande l’ebraismo e, d’accordo con Lei, lo esercito in questa sede. Dal punto di vista metodologico, ho due dubbi laddove Zevi scrive “Quegli israeliani sanno che una guerra a oltranza porterà inevitabilmente, come sta già accadendo, all’allargamento del conflitto e al disastro per Israele. Dobbiamo sensibilizzare tutta la società italiana su questi obiettivi. Delegare alla destra la difesa di Israele e la lotta all’antisemitismo, con la giustificazione che la sinistra non fa nulla, è una assurdità, un controsenso, un ossimoro. Non possiamo fidarci e affidarci a un governo nel quale siedono componenti decisamente razziste, che disprezzano le minoranze, il pluralismo, la democrazia”.
Primo dubbio: il proposito di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana su “obiettivi precisi… scadenze temporali, …un piano per il dopoguerra” postula che Zevi indichi nella sua nota quali sarebbero i predetti obiettivi, scadenze e piani per il dopoguerra. Se lei stessa non li enuncia, il dibattito diventa complicato. Io mi permetterei di suggerirne uno solo, di obiettivo, quello di adoperarsi a livello internazionale perché il governo del futuro Stato della Palestina sia democratico e non teocratico, come invece recita l’articolo 4 della Legge Fondamentale (Basic Law) dell’Autorità palestinese. Negare la libertà e la democrazia ai palestinesi? Sicuramente non lo vogliamo né Adachiara Zevi né il sottoscritto.
Secondo dubbio: Zevi discorre di deleghe alla destra. Qualsiasi delega comporterebbe sia l’attribuzione al delegante di poteri che non ha sia un arbitrio intollerabile e un sicuro conflitto di interessi; ma saprebbe dirmi chi ha conferito tale delega?
Infine, se vogliamo la sopravvivenza d’Israele, non possiamo basarci su giudizi e preferenze, per quanto fondati. Winston Churchill disse che se Adolf Hitler avesse invaso l’inferno, lui avrebbe speso qualche parola in favore del diavolo al Parlamento britannico. Visto che Churchill ha salvato il mondo, forse tanto sciocco non era.

Emanuele Calò