PAGINE EBRAICHE – È in arrivo il numero di febbraio
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Per la sentenza della Corte internazionale di Giustizia sulla causa intentata per “genocidio” dal Sudafrica contro Israele serviranno forse degli anni. L’iniziativa di Pretoria ha comunque già prodotto conseguenze nel breve periodo e altre ancora sembra destinata a produrne. A prescindere dall’esito del processo, come racconta il giurista Giorgio Sacerdoti nella cover story del numero di Pagine Ebraiche di febbraio in distribuzione in questi giorni, il tentativo è “di mettere in cattiva luce giuridicamente e politicamente Israele”. Nel parlare di Sudafrica lo sguardo va anche alla condizione degli ebrei che vivono nel paese, che si è fatta senz’altro più difficile, ma anche al contributo che molti di loro hanno profuso per la conquista dei diritti civili. È il caso di Helen Suzman, straordinaria protagonista nella lotta contro l’apartheid. “Helen non solo ti rispetto e ti ammiro, ma ti voglio bene”, le disse una volta Nelson Mandela, ricordando il vincolo che li legava da quella battaglia comune.
Un altro dei temi su cui si punta il mensile è l’operato dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu dedicata ai profughi palestinesi, finita di recente al centro delle cronache perché alcuni suoi dipendenti avrebbero partecipato in prima persona ai massacri del 7 ottobre. Il mandato iniziale dell’agenzia – essere uno strumento per favorire la pace – è stato così tradito nel modo più ignobile e feroce.
L’attenzione va poi al difficile presente degli ebrei turchi, messo a rischio dalle nuove intemperanze del presidente Recep Tayyip Erdoğan. Da Smirne a Istanbul, le voci raccolte parlano di “basso profilo” in pubblico e al tempo stesso di angoscia verso il futuro.
Tra gli argomenti affrontati su Pagine Ebraiche di febbraio ci sono anche i passi indietro del dialogo ebraico-cristiano dopo il 7 ottobre, i diversi approcci del sistema giuridico italiano e israeliano sulla maternità surrogata.
E poi le pagine di cultura con la suggestiva mostra che il Centro italiano per la Fotografia dedica a Robert Capa e Gerda Taro, la sfida senza frontiere della Biblioteca Nazionale d’Israele, che ha da poco inaugurato la sua nuova e avveniristica sede. Spazio anche al cinema, con la visione in anteprima del film Sheva Berakhot (Seven Blessings il titolo per la distribuzione internazionale), ai sapori intensi della chef Silvia Nacamulli.
Non manca lo sport, con la prossima edizione della maratona di Gerusalemme.
Nella prima delle quattro pagine dedicate alle cronache comunitarie un ricordo di Elio Carmi, creativo di fama da poco scomparso. Dal 2020 guidava la Comunità ebraica di Casale Monferrato, la sua città.
Il numero di febbraio 2024 di Pagine Ebraiche si può sfogliare online cliccando qui.