SOCIETÀ – Angelina Mango vince il Sanremo propal
Le reazioni di Alon Bar e Noemi Di Segni
Fiorella Mannoia ha lasciato il palco salutando con un “restiamo umani”, slogan coniato da Vittorio Arrigoni, attivista propal fortemente antisraeliano ucciso a Gaza da un gruppo salafita nel 2011. Per i suoi funerali la famiglia decise di non far passare la salma da Israele. Sempre dal palco di Sanremo, Ghali, al secolo Ghali Amdouni, ha chiesto la fine del “genocidio”. Anche sulla Costa Smeralda, collegata in video con il teatro Ariston da dove si esibiva l’artista Teuda, si vedevano in tolda bandiere palestinese e appelli al cessate il fuoco e contro il “genocidio”. La serata finale della 74esima edizione del festival canoro è stata costellata di messaggi propal, messaggi fuori contesto ma giustificati dal sentimento di solidarietà con i palestinesi. E le centinaia di israeliani torturati e uccisi il 7 ottobre? E i 240 civili brutalizzati e rapiti, 136 dei quali ancora nelle mani di Hamas? E i 250 mila sfollati? “Nella strage del 7 ottobre, tra le 1.200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi insieme ad altre decine di ostaggi israeliani. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto“, ha osservato l’ambasciatore d’Israele in Italia, Alon Bar. “Dispiace che questo palco non sia stato l’occasione per lanciare anche un appello per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas”, ha osservato la presidente Ucei Noemi Di Segni auspicando, in una nota, che almeno all’Eurovision non si verifichi alcun episodio di distorsione e boicottaggio.