DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 16 febbraio 2024

La dichiarazione del cardinale Pietro Parolin sulla “carneficina a Gaza” non è stata “deplorevole”, ma “sfortunata”. “È la traduzione più precisa di regrettable usato nella nota in inglese”, spiega l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Raphael Schutz, al Corriere della Sera. Nell’intervista il diplomatico ammorbidisce i toni dello scontro con il Vaticano sul conflitto con Hamas. “Non ho il minimo dubbio sulle buone intenzioni del Vaticano”, afferma Schutz. Per l’ambasciatore in ogni caso c’è un “deficit di empatia” nei confronti delle vittime israeliane.

Anche il rapporto tra ebrei e cristiani si è complicato dal 7 ottobre, sottolinea su Domani l’ex direttore dell’Osservatore Romano Giovanni Maria Vian. “Le conseguenze dell’ultimo conflitto hanno di nuovo dato fiato a un antigiudaismo, anche religioso, in realtà persistente, e pernicioso per la stessa fede cristiana”, scrive Vian. Il mondo ebraico ha poi reagito duramente, sottolinea Vian, “all’atteggiamento del pontefice e di molti esponenti cattolici, anche autorevoli, considerato non a torto squilibrato a danno di Israele”. Su La Stampa il cardinale Fernando Filoni difende i commenti di Parolin e afferma: “Basta con la logica della vendetta”. Il Foglio parla di “decenni di dialogo interreligioso cancellati”, ma segnala anche la crescita di attacchi di estremisti ebrei ai cristiani a Gerusalemme, severamente condannati da Israele.

Non è il momento di parlare di doni per il popolo palestinese, in un momento in cui la stessa Autorità palestinese deve ancora condannare il massacro del ottobre”. Così Avi Hayman, portavoce del premier Benjamin Netanyahu, sulle indiscrezioni del Washington Post su un piano elaborato da Usa e paesi arabi per la nascita di uno Stato palestinese (La Stampa).

“Si infiamma il fronte Nord. Israele avvisa Hezbollah: Possiamo colpire Beirut”. Titola il Giornale, raccontando il rischio di un conflitto aperto tra Gerusalemme e i terroristi libanesi. Tsahal, racconta il quotidiano, ha eliminato due capi di Hezbollah. E Israele, dopo l’uccisione di una sua cittadina ieri, ha avvertito: “non tollererà più la presenza di Hezbollah lungo la frontiera libanese, dove potrebbe tentare di compiere un attacco simile al massacro commesso da Hamas il 7 ottobre”.

Sheryl Sandberg, ex capo di Meta, ha realizzato un documentario dedicato alle violenze sulle donne compiute da Hamas il 7 ottobre (Corriere della Sera). “Urla prima del silenzio”, il titolo della pellicola che raccoglie diverse testimonianze delle vittime. “Qualunque siano le manifestazioni a cui partecipate; qualunque sia la bandiera che sventolate; qualunque sia la religione che praticate: – afferma Sandberg – c’è un punto su cui dobbiamo essere d’accordo: la violenza sessuale non può mai essere usata come arma di guerra”.

Gli organizzatori dell’Eurovision Song Contest hanno rigettato la richiesta di escludere Israele dalla competizione, riportano Repubblica e Corriere. Eden Golan, 20 anni, cresciuta in Russia, rappresenterà Israele dopo aver vinto una gara nazionale. La sua canzone deve ancora essere annunciata.

Intervistato da Libero, Stefano Parisi, presidente dell’associazione 7 ottobre, critica le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo cui “la reazione di Israele, a questo punto, è sproporzionata”. “È dal ’67 che si dice che Israele ha una reazione sproporzionata. Quale sarebbe una reazione proporzionata a stupri, bambini decapitati, amputati, bruciati vivi?”, commenta Parisi. Sulle critiche da Washington a Gerusalemme, Parisi afferma: “Gli Stati Uniti sono in campagna elettorale. La posizione di Biden in sostegno a Israele gli ha fatto perdere molto consenso. Deve dare un segnale alla sua base”.